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SVIZZERA"Losanna come Guantanamo", tifosi schedati prima della partita

05.12.13 - 15:36
Registrazione dei documenti e fotografia. Dopo Zugo anche Losanna ha deciso di accogliere... a braccia aperte gli ospiti
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"Losanna come Guantanamo", tifosi schedati prima della partita
Registrazione dei documenti e fotografia. Dopo Zugo anche Losanna ha deciso di accogliere... a braccia aperte gli ospiti
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LOSANNA – La Malley è una pista indigesta. Non tanto per le squadre che vanno a giocarci, che quest’anno qualche punto lo hanno preso, quanto per i tifosi ospiti, accolti freddamente – giusto per usare un eufemismo – e trattati da indesiderati.
È di quasi due mesi fa, quando ci fu il primo scontro tra Losanna e Ambrì, la denuncia di alcuni supporter biancoblù per il trattamento ricevuto alla Patinoire. A parte la difficoltà nel reperire i biglietti per la curva (sono appena 150 i posti previsti), molti di questi avevano avuto problemi pure in tribuna: pare infatti che i romandi non amino vedere vessilli di altri club nella loro casa.

“Nel momento in cui su un tifoso vengono riconosciuti i colori avversari questo deve andare nel settore ospiti”, ci era stato sottolineato direttamente dalla società biancorossa la quale si era anche affrettata a precisare che la complicata procedura di acquisto dei ticket di ingresso era stata affidata agli ospiti perché “ogni club conosce bene i propri tifosi e può sapere se sono affidabili o meno”.

Nelle ultime settimane a Losanna hanno serrato ancor più le fila in tema di sicurezza. Dal 15 novembre l’ingresso al settore incriminato è infatti subordinato, seconda pista svizzera dopo la Bossard Arena di Zugo, al controllo dei documenti e alla registrazione fotografica di ogni individuo

Renato Molo, un tifoso biancoblù, recatosi alla Malley per seguire la passata settimana l’Ambrì ci ha inviato la foto dei controlli effettuati fuori dalla struttura.

“Mi è sembrato di essere a Guantanamo – è intervenuto Renato – l’anno scorso andavo spesso alla pista e rispetto ad allora tutto è peggiorato. La curva è stata piazzata in un posto peggiore e poi c'è questa cosa dei controlli…”.

Ci spieghi bene…
“Ti fanno fare un giro largo intorno a tutta la Patinoire, per evitare il contatto con i supporter rivali. Arrivi a un primo cancello al quale, se prenotato, ti consegnano il biglietto. Poi entri in un’area, tra le recinzioni, in cui ti bloccano. Devi fornire un documento, che viene passato allo scanner, e ti devi far fotografare. Alla fine se nei loro database non risulta nulla… puoi entrare”:

Come in aeroporto.
“Peggio, molto peggio. Io, personalmente, mi sono sentito come uno degli ospiti di un centro accoglienza. Va bene la prevenzione ma certi atteggiamenti mi sono sembrati sproporzionati per l'evento”.

Ma questi controlli sono legali o, addirittura, obbligatori? Lo abbiamo chiesto a chi si occupa di sicurezza e tifosi alle nostre latitudini.
“Da parte della Lega non ci sono state alcuna comunicazione o imposizione – è intervenuto JJ Aeschlimann, dg del Lugano - il controllo e la gestione degli ingressi nelle arene è normalmente regolamentato dal club stesso, magari in concordato con le autorità cantonali e le forze di polizia. Il problema della sicurezza è d’attualità, questo è certo, e in più pesa enormemente, in quanto a costi, sui club. Vogliamo, questo almeno è quanto fatto trapelare da Swiss Hockey, che questo sport rimanga libero e popolare. Non che andare a una gara sia simile a un viaggio in carcere”.

I bianconeri non hanno dunque in programma l’introduzione di scanner e apparecchi fotografici, oltre ai tornelli, per il controllo delle tifoserie ospiti?
“Assolutamente no. Certo però molto dipenderà dalle direttive della Lega e a quanto deciderà la politica. In futuro tutto può accadere”.

Il problema è che, guardando solo in casa loro, i biancorossi rischiano di far disamorare gli appassionati delle altre società. Come raccontato a 20minutes.ch da Isabelle Soom, rappresentante dei fan del Friborgo, la quale ha sottolineato che le decisioni in merito alla sicurezza prese dal Losanna non fanno che peggiorare un clima già pesante: “Se si è contro il sistema si può pensare di boicottarlo. Io lo farò. Però potete capire che significato ha un boicottaggio di un settore che conta appena 150 posti”.

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