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HCLNodari: "Huras non è stato sempre imparziale"

26.03.13 - 17:31
Il difensore ticinese, che dall’anno prossimo giocherà a Rapperswil, ha analizzato assieme a noi la situazione vissuta e che si sta vivendo in questo momento in casa Lugano
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Nodari: "Huras non è stato sempre imparziale"
Il difensore ticinese, che dall’anno prossimo giocherà a Rapperswil, ha analizzato assieme a noi la situazione vissuta e che si sta vivendo in questo momento in casa Lugano
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LUGANO – Dopo ben sette stagioni di militanza nel Lugano, squadra nella quale è cresciuto sin da piccolo, per Matteo Nodari è giunto il momento di preparare i bagagli e trasferirsi a Rapperswil. Il 25enne, ovviamente, è carico d’entusiasmo in vista del suo nuovo futuro, convinto che “mi farà bene e avevo bisogno di cambiare aria”. Eppure, guardando un po’ più in là, l’obiettivo dell’ormai ex numero 11 bianconero è quello di tornare tra qualche anno a giocare sotto le volte della Resega.

La stagione 2012/13 di Nodari è stata essenzialmente a due volti: nella prima parte del campionato, di ghiaccio ne ha visto poco mentre, nella seconda, ha iniziato a giocare con regolarità, dimostrando tutte le sue qualità. “È vero, ad inizio campionato non ero affatto contento, ho avuto anche qualche battibecco con Huras, visto che praticamente non giocavo mai, ma una volta ritrovato il ghiaccio sono finalmente riuscito ad esprimermi molto bene. Dopo quella settimana giocata col Rapperswil, a distanza di 15-20 giorni, è giunta anche la firma sul contratto che mi legherà ai Lakers per le prossime due stagioni; resta comunque il rammarico di come sia finito questo mio ultimo, almeno per ora, campionato con la maglia del Lugano”, ha esordito lo stesso ticinese.

L’ormai ex numero 11 bianconero è stato quindi l’ennesimo giocatore che ha avuto qualche vicissitudine strana con l’head coach canadese che, in questi giorni, sta vivendo sulla graticola vista la possibilità che il club ticinese decida di separarsi da lui. “Con Huras non ho mai comunicato tantissimo, anche perché comunque ad inizio campionato giocavo con la paura di sbagliare, visto che al primo errore venivo messo da parte. È anche vero che eravamo in tanti difensori, forse troppi, e anche in vista della nuova stagione con l’arrivo di Kparghai non penso che cambierà molto: andare via è stata la soluzione più giusta. Ma è anche vero che diversi giocatori hanno avuto qualche problema con l’allenatore…”, ha continuato Nodari.

Andare d’accordo con Huras, guardando anche il suo passato, non è certo facile e a dimostrarlo ci sarebbero diversi malcontenti nei confronti dell’allenatore e anche la gestione di determinati giocatori nel corso della stagione, non pendono certo a favore del 55enne. Non è certo Nodari a sottolinearlo, ma è risaputo che l’uomo di Listowel non ha goduto della fiducia dell’intera formazione nel corso della stagione. “La squadra non ha mai giocato contro l’allenatore perché comunque siamo dei professionisti, ma è anche vero che l’ambiente nello spogliatoio, nonostante quest’anno sia stato forse il miglior gruppo che io abbia mai visto da quando gioco qui, spesso era nervoso. Huras è un bravo allenatore, ma forse non si è comportato alla stessa maniera con tutti quindi alcuni giocatori non erano felici di lui e delle sue scelte: basti pensare alla gestione degli stranieri o di qualcuno che poi ha lasciato Lugano durante la stagione…”, ha sottolineato il 25enne difensore.

Bednar? Sannitz? La gestione di Metropolit, Heikkinen e McLean? Sono temi che sono sulla bocca di tutti e che quindi non sono difficili d’analizzare anche per il difensore ticinese: “Per quanto riguarda Jaro, la situazione che si è venuta a creare la si conosce già, gli stranieri forse potevano essere usati meglio per non sfiancarli troppo, evitando di schierarli anche in situazioni non adatte al loro gioco. Mi è dispiaciuto tanto per Nummelin perché ci avrebbe dato sicuramente una mano, mentre alcuni svizzeri sono stati gestiti male, costringendoli quasi a lasciare Lugano o facendoli giocare poco, perdendoli tra l’altro a fine stagione…si alcune scelte non sono state azzeccate”.

Il futuro di Huras, sembra segnato, ma la decisione definitiva dovrebbe giungere nel corso della settimana, anche perché bisognerà intervenire sul mercato anche in base alle necessità del possibile sostituto. Ma chi potrebbe essere? “Del Curto sono sicuro che non si muoverà da Davos, ma un nome che mi piace è quello di Schläpfer del Bienne: in questi anni ha fatto molto bene, è un motivatore, un allenatore sanguigno ma se lo sarà con tutti non penso che ci possano essere dei problemi. Se fossi nella dirigenza bianconera prenderei comunque un canadese, soprattutto per motivi di lingua e per quelli di gioco: in squadra ci saranno tanti canadesi, statunitensi o comunque giocatori dalla doppia nazionalità e questo potrebbe essere un fattore importante”, ha concluso il ticinese.

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