Lugano e Ambrì, stessa classifica ma sensazioni diverse
Il Lugano ha beneficiato dei "rientri", l'Ambrì crea ma non concretizza.
LUGANO / AMBRÌ - Sei punti per una ticinese, zero per l’altra: secondo voi, il weekend di hockey ha soddisfatto più quelli che sgobbano alla Gottardo Arena o quelli che sudano qualche chilometro più a sud?
La domanda è ovviamente retorica. Diametralmente opposti, i risultati di Lugano e Ambrì nascondono però situazioni non del tutto definite. Per intenderci, i bianconeri hanno solo vinto ma non possono certo dirsi guariti dopo la lunga malattia, i biancoblù hanno solo perso ma non tutto quello che hanno fatto in pista è da buttare.
Alla Cornèr Arena hanno beneficiato della sosta per la Deutschland Cup, nella quale hanno ritrovato Schlegel e Loeffel. Due giocatori possono cambiare una squadra? Di sicuro facendosi rivedere, tornando tra gli “abili e arruolati”, portiere e difensore hanno portato una ventata di ottimismo nello spogliatoio. E, fattore non secondario, hanno permesso a chi pensa alle linee - coach McSorley nello specifico - di fare scelte meno cervellotiche. Di schierare, per esempio, i quattro attaccanti stranieri, che hanno risposto con un totale di cinque gol e sei assist in 120’. Maggiore leggerezza, qualche episodio a favore ed ecco che sono così arrivati due successi che potrebbero - questo almeno sperano i tifosi bianconeri - aver segnato la svolta stagionale. Di certo i sottocenerini giocheranno ora con meno pressione addosso e la testa sgombra; i prossimi match dovrebbero poter dunque dare un’idea precisa di quale sia il loro vero valore. Che sembra invece chiarissimo quando si parla di Ambrì, che pur fin qui capace di disputare un campionato onesto, fatica a regalare e regalarsi soddisfazioni con continuità. Si può discutere la volontà messa sul ghiaccio dai biancoblù? Si può criticare l’organizzazione data da Luca Cereda? Per entrambe le domande la risposta è la medesima: per nulla. Anche se non sempre continui e costanti, i leventinesi riescono infatti sempre a onorare un impegno e, in più, sanno mettere in difficoltà qualsiasi rivale. Poi però, stringi stringi, si arriva sempre al solito problema: se non si è concreti, se si costruisce ma non si segna, le probabilità di vincere calano drasticamente. Anche nello sport di squadra, alla fine, sono le individualità a fare la differenza. Nel bene o nel male.