Bianconeri e biancoblù uniti nella delusione.
Weekend da zero punti.
LUGANO/AMBRÌ - Solo sconfitte, solo pensieri: bianconeri e biancoblù sono usciti malconci dal fine settimana.
Chi è andato peggio? Sicuramente i bianconeri, che erano in cerca di risposte dopo un inizio di gennaio altalenante. E le risposte avute, per la truppa di Serge Pelletier, sono state estremamente negative. I sottocenerini hanno infatti allungato la loro serie negativa (tre match, contando il capitombolo di martedì contro lo Zurigo) con la magra figura fatta con lo Zugo e la modesta prestazione offerta contro il Davos. Ma se il rovescio contro i Tori poteva essere previsto, quello contro i grigionesi ha sorpreso e lasciato l’amaro in bocca. Contro un rivale incostante, pur senza disputare la partita della vita Chiesa e soci parevano infatti in grado di potersi rialzare comodamente. Cominciato malissimo - e questo è inspiegabile - hanno invece permesso ai rivali di scappare e “guadagnare” tranquillità. Poi c’è stata la reazione, certo, ma non è bastata. Oltreché di continuità, al momento il Lugano pecca di concretezza offensiva. I guizzi di Bertaggia, Fazzini e Boedker non bastano a sopperire alla “vacanza” di Arcobello, che forse non può ancora essere considerato un problema, però…
Chi segna troppo poco è pure l’Ambrì, che ormai ha abituato a prestazioni (quasi) sempre convincenti, chiuse però osservando (quasi) sempre la gioia dei rivali. Dei sopracenerini, della passione che mettono sul ghiaccio, si è ormai scritto diffusamente. Al momento però l’unico “dato” che conta è quello relativo all'ultima rete all’attivo, ovvero quella segnata da Kneubuehler al 50’19” della sfida al Ginevra. In mezzo ci sono state la buona prestazione con il Davos e l’ottima con lo Zugo. In mezzo ci sono stati tanti, troppi powerplay non concretizzati. In mezzo ci sono state due sconfitte. Se non segni...