Di scena rispettivamente a Rapperswil e Davos, bianconeri e biancoblù non potranno tentennare.
Sottocenerini per... continuare, sopracenerini per... ripartire
DAVOS - Nemmeno il tempo di digerire la merenda-Davos che i tifosi del Lugano dovranno sedersi nuovamente a tavola.
Questa sera i bianconeri torneranno infatti nuovamente in pista, pronti a contender punti al rognosissimo Rapperswil. La truppa di coach Pelletier non sarà in ogni caso l’unica ad avere un lunedì pieno. Anche l’Ambrì, fermo dal derby del 23 dicembre e atteso dal Davos alla Vaillant Arena, si rimetterà in moto.
È difficile stabilire a quale, tra le due ticinesi, toccherà il compito più difficile. I sangallesi, contro i quali dovranno confrontarsi Bertaggia e soci, sono incostanti e imperfetti, oltreché frenati da una difesa “allegra”. In casa sono però pericolosi (quattro successi su dieci match) e poi possono contare su una linea d'attacco (Cervenka-Wick-Clark, senza contare Rowe) molto prolifica. Il Lugano è in rodaggio dopo la lunga pausa causa-coronavirus; se avrà raggiunto una condizione almeno buona non dovrebbe avere problemi, altrimenti rischierà seriamente di soffrire (e cadere).
Molta fatica dovranno invece di sicuro farla i biancoblù i quali, contro un Davos incerto, cercheranno di interrompere una striscia negativa lunga quattro incontri. Costretti a giocare sempre con grande intensità per avere chance di vittoria, i leventinesi sfideranno un rivale che quest’anno sta pagando i limiti di una rosa forse sopravvalutata, probabilmente spompata e sicuramente poco “funzionale”. I grigionesi hanno segnato tanto (contando però anche l’apporto di Joe Thornton) ma, privi di equilibrio, hanno anche concesso montagne di occasioni e gol agli avversari di turno. Saranno per questo una preda facile? Per nulla. Sgambettarli, sfruttando i loro punti deboli, sarà in ogni caso tutt’altro che impossibile.