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NATIONAL LEAGUEAmbrì e Lugano in pista, «nella speranza di poter completare la stagione»

27.10.20 - 08:00
Con la situazione Covid costantemente monitorata, il campionato per ora va avanti. Club compatti, si vuole continuare
TiPress/archivio
Ambrì e Lugano in pista, «nella speranza di poter completare la stagione»
Con la situazione Covid costantemente monitorata, il campionato per ora va avanti. Club compatti, si vuole continuare
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BERNA - Inutile negarlo, quelli che stiamo vivendo sono giorni intensi e di preoccupazione per tutto il mondo dello sport, col destino del campionato di hockey ancora da definire. La scorsa settimana la SIHF ha precisato che si andrà avanti almeno sino al 2 novembre indipendentemente dal numero di spettatori - in alcuni Cantoni c’è già stata una riduzione a 1'000, in altri a zero - e la situazione resta costantemente monitorata.

In questo scenario d’incertezza per ora si va avanti, e questa sera sono 5 i match in programma: in pista anche le ticinesi, con l’Ambrì che ospita lo Zurigo e il Lugano che fa visita al Losanna. Tornata a giocare e vincere dopo lo stop per la quarantena, la squadra di Pelletier cercherà innanzitutto conferme. I biancoblù in campionato sono invece reduci da quattro sconfitte, tutte di misura con tre delle quali arrivate oltre il 60’.

Detto questo resta difficile parlare di punti, meccanismi da migliorare e dettagli su cui insistere, quando la testa di molti corre già al Consiglio federale di mercoledì. A questo proposito i 12 presidenti dei club di NL hanno scritto ieri una lettera congiunta al CF e ai Consigli di Stato, rimarcando l’importanza dello sport su tutti i livelli e la volontà di portare a termine la stagione rispettando le norme di sicurezza.

Convinte dell’efficacia dei piani di protezione sviluppati in questo periodo - definiti esemplari anche grazie a investimenti a livello di strutture e quant’altro - le società hanno ribadito come «calcio e hockey siano di enorme importanza nel nostro Paese. Socialmente, economicamente e in termini di salute. È quindi fondamentale che lo sport sia praticato anche in tempi di crisi, per la squadra, per gli juniores, per i tifosi, per lo staff, per i partner e per l'intera popolazione». In sostanza «non bisogna permettere al virus di dettare e proibire le nostre vite».

Restano in primo piano anche le preoccupazioni dal punto di vista economico, con la salute finanziaria dei club - già messa a dura prova - che verrebbe gravemente compromessa da ulteriori restrizioni. Le società, a livello di capienza, vorrebbero mantenere il limite dei 2/3 dei posti a sedere, sui quali hanno costruito la base finanziaria della stagione accettando comunque grandi deficit. In caso contrario l'unica via sarebbe quella di promettere ai club degli aiuti a fondo perso per far fronte alle ulteriori perdite imposte.

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