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FRIBORGOLhotak: «Non ne sono stato travolto, ma a distanza di settimane sono risultato ancora positivo»

16.04.20 - 06:00
Tamponi, timori e compleanni in quarantena: la testimonianza di Lukas Lhotak, ex attaccante dell'Ambrì.
Keystone/archivio
Lhotak: «Non ne sono stato travolto, ma a distanza di settimane sono risultato ancora positivo»
Tamponi, timori e compleanni in quarantena: la testimonianza di Lukas Lhotak, ex attaccante dell'Ambrì.
Il 27enne sta vivendo l'emergenza ad Havlickuv Brod, in Repubblica Ceca, insieme alla sua ragazza: «C’è stata una buona prevenzione, ma anche qui la situazione è delicata».
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HAVLICKUV BROD - Quattro chiacchiere ai tempi del coronavirus, rigorosamente a distanza e con la speranza che tutto si risolva per il meglio. Di buon umore e con la battuta pronta nonostante la situazione, il 27enne Lukas Lhotak - risultato positivo al Covid-19 - ci ha reso un'importante testimonianza da Havlickuv Brod, città della Repubblica Ceca da dove sta affrontando l’emergenza.

«In Cechia i numeri sono meno drammatici rispetto a tanti altri paesi d’Europa, ma la situazione è comunque delicata», esordisce l’attaccante, che in carriera ha indossato per diversi anni la maglia dell’Ambrì, prima di passare al Friborgo.

Con la post-season cancellata proprio a causa della pandemia, in marzo Lhotak è rientrato in Patria prima dell’amara scoperta.
«Sono stato colpito dal coronavirus. In un primo momento credevo si trattasse di una semplice influenza, ma non era così. Ormai da diverse settimane sto affrontando la quarantena con la mia ragazza (pure lei positiva, ndr): ovviamente non ho ancora potuto vedere la mia famiglia».

Dopo i primi sintomi, le paure sono divenute realtà.
«Non stavo bene e ho passato 4-5 giorni a letto, ma non avevo febbre. Poi ho accusato la perdita di gusto e olfatto. La mia ragazza invece aveva soprattutto una tosse secca. Come da protocollo ci siamo sottoposti ai test qui in Cechia e siamo risultati entrambi positivi».

Come hai reagito alla notizia? 
«Devo ammettere che è stato uno shock. Quando ho fatto i controlli stavo già bene, un po' ingenuamente pensavo che l’allarme fosse rientrato».

Dal Covid-19 c’è chi ne viene travolto e chi addirittura lo affronta in maniera asintomatica.
«Io ne sono stato colpito in maniera relativamente leggera, ma a distanza di settimane sono risultato ancora positivo. Dopo uno sforzo sento dei fastidi e il mio corpo non è ancora pronto. Devo rimanere tranquillo e a riposo. Adesso, dall’esito del terzo tampone al quale mi sono sottoposto proprio ieri, mi auguro emerga che il virus sia realmente passato».

In questi giorni, sia Lhotak che la compagna, hanno “festeggiato” tra le mura di casa il loro compleanno... 
«Di certo non ce lo scorderemo… (ride, ndr). Il miglior regalo sarebbe quello di lasciarsi definitivamente alle spalle il coronavirus e tornare gradualmente alla normalità».

Per l'attaccante, la normalità, sarebbe fatta di allenamenti e preparazione in vista della prossima stagione, quando indosserà la maglia del Rapperswil (contratto fino al 2022).
«Esatto, ma per ora si vive nell’incertezza. Speriamo che in settembre si possa realmente iniziare. Ovviamente vorrei fare la mia miglior stagione, anche perché l’ultima con i Dragoni non è andata esattamente come avrei voluto. A livello di squadra però abbiamo conquistato i playoff e questo è importante: abbiamo fatto il nostro lavoro». 

Da Rapperswil cosa ti hanno detto a proposito della positività al Covid-19?
«Ho parlato con il ds Janick Steinmann e gli ho spiegato nei dettagli la situazione. Ora devo ristabilirmi al 100%. Poi, quando ci saranno le condizioni per farlo, potrò inizierò un passo alla volta la preparazione qui in Cechia. Abbiamo un’applicazione con cui possiamo lavorare e seguire un programma».

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