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Hockey«Via dal Lugano? Una delusione, sarei rimasto»

07.04.20 - 12:00
Massimo Ronchetti non sa ancora cosa farà l'anno prossimo: «Mi piacerebbe iscrivermi a un Master in economia»
Keystone, archivio
«Via dal Lugano? Una delusione, sarei rimasto»
Massimo Ronchetti non sa ancora cosa farà l'anno prossimo: «Mi piacerebbe iscrivermi a un Master in economia»
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Nelle scorse settimane Massimo Ronchetti ha salutato il Lugano: il giocatore era in scadenza e la società ha deciso di non rinnovargli il contratto.

Il difensore 28enne lascia così la Cornèr Arena dopo quattro stagioni, 152 partite disputate e 9 punti. «Non nascondo che sia stata una delusione», è intervenuto proprio il ticinese. «Fosse stato per me sarei chiaramente rimasto, ma la società ha deciso di non rinnovarmi il contratto. Sono molto legato sia alla città sia alla squadra, ma sono consapevole che questo è il business. Quest'anno, che ero in scadenza, avrei voluto giocare di più, ma purtroppo Kapanen non mi vedeva e ho di conseguenza saltato le prime trenta partite di regular season. Questa situazione mi ha tagliato le gambe con il club. Non è stata una sorpresa, fa parte del gioco». 

Ricordiamo che Ronchetti è cresciuto nel settore giovanile bianconero e aveva esordito in prima Squadra nella stagione 2009/2010. Poi il ragazzo ha lasciato il Ticino per farsi le ossa e - prima di ritornare all'ovile nel 2016 - ha vestito le maglie di Davos, Ajoie, Turgovia e Langnau. Proprio con i Tigers ha vinto da protagonista il campionato cadetto, centrando poi la promozione in National League (2015). «A Langnau ho vissuto una grandissima esperienza e la ricorderò per sempre. Avrei lasciato l'Emmenthal soltanto per tornare a Lugano e infatti, quando è arrivata la chiamata dei bianconeri, non ci ho pensato due volte a firmare. Sono felice e orgoglioso di aver giocato ancora per la mia squadra del cuore, non ho nessun rimpianto. Ho inoltre potuto accumulare esperienza dividendo lo spogliatoio con dei grandi giocatori. Adesso ho la possibilità di ricostruirmi». 

E sei anche andato vicino al titolo nel 2018... «Quell'anno è stato particolare. La sconfitta brucia ancora e - oltre a questo - mi era anche uscita la spalla in gara-2 dell'ultimo atto, per cui ho potuto vivere soltanto due partite. È stata una grande delusione, ma non posso nascondere che – disputando una finale dei playoff – ho realizzato il secondo sogno che avevo fin da bambino. Il primo è stato ovviamente quello di indossare la maglia del Lugano». 

Come vivi l'emergenza Covid-19? È una novità per chiunque e ognuno deve dare il proprio contributo. Penso che sia un po' un banco di prova per la nostra comunità. Se tutti si comportano come richiesto dal governo e dai medici la situazione migliorerà, altrimenti questo periodo di “lockdown” continuerà per molto più tempo. Bisogna fare uno sforzo». 

Come trascorri il tempo? «Nei quattro anni in cui ho giocato nel Lugano, ho portato a termine parallelamente un Bachelor in economia. Ora mi piacerebbe intraprendere un nuovo percorso di studi iscrivendomi a un Master. Attualmente, visto che ho molto tempo libero, ne approfitto per ripassare la materia e per informarmi sui corsi. Futuro? Devo ancora decidere cosa fare e non so se sarà nell'ambito dell'hockey. Ora è tutto fermo e c'è un grande punto interrogativo, ma ho tempo per riflettere e sono sereno».

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COMMENTI
 

D1AB0L1K 4 anni fa su tio
Massimo, a 28 anni dovresti capire che per crescere non puoi giocare 20 cambi in un campionato. Per la tua crescita personale credo che sia più giusto trovare spazio in qualche altra squadra, chissà, un giorno magari tornerai come uomo di esperienza...

Zarco 4 anni fa su tio
Sempre comportato bene come atteggiamento, ma il business dice altro!
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