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NATIONAL LEAGUE«A Friborgo c'è sempre pressione. Playoff? Io e Julien non ci “pizzichiamo”...»

04.02.20 - 10:01
La lotta per accedere ai giochi per il titolo è accesa più che mai: parola all'attaccante del Friborgo Tristan Vauclair
Keystone
«A Friborgo c'è sempre pressione. Playoff? Io e Julien non ci “pizzichiamo”...»
La lotta per accedere ai giochi per il titolo è accesa più che mai: parola all'attaccante del Friborgo Tristan Vauclair
HOCKEY: Risultati e classifiche

FRIBORGO - Da sabato 8 a sabato 29 febbraio vivremo 21 giorni di grande lotta, nei quali si deciderà chi - tra marzo e aprile - potrà lottare per conquistare il titolo. La situazione è parecchio ingarbugliata: dal Lugano settimo al Friborgo 11esimo ci sono la miseria di otto punti. Per questo ogni errore e ogni centimetro adesso potrebbero davvero fare la differenza, nel bene e nel male...

Ne abbiamo discusso con Tristan Vauclair, attaccante dei Dragoni. La sua squadra, penultima a quattro punti dalla linea ma con due gare in meno rispetto al Langnau, è reduce da tre vittorie in quattro gare... «Nell'ultima partita contro il Ginevra non siamo riusciti a dar seguito alle buone prestazioni fornite in precedenza. Peccato poiché avremmo potuto fare un altro passo».

State vivendo un campionato sulle montagne russe...
«È sempre difficile raddrizzare una stagione nata male. Vivi giornalmente con tanta pressione e l'aria che si respira non è sempre positiva. Prendiamo il Bienne: ha iniziato fortissimo e ora sta vivendo un periodo difficile, ma possono comunque vivere di rendita. Questo aiuta un gruppo a vivere la giornata con maggior tranquillità». 

Già l'anno scorso avevate mancato i playoff: ora non potete proprio sbagliare...
«Sicuro. A Friborgo c'è sempre pressione. La nuova pista, un presidente nuovo e un budget che prossimamente aumenterà ulteriormente. La squadra è composta da giocatori importanti, a partire dal nostro portiere. Alla luce di ciò non possiamo nasconderci: bisogna raggiungere i playoff. In generale, quest'anno, penso che un po' tutti abbiano reso al di sotto delle attese».

Cosa non ha funzionato?
«Stiamo pagando a caro prezzo la nostra scarsa vena realizzativa (l'unica squadra ancora sotto le 100 reti). Per avere successo, a ogni partita dobbiamo chiedere gli straordinari a Reto Berra. E questo non va bene. Anche il nostro gioco in superiorità numerica (il decimo del campionato, ndr) è deficitario... Prendiamo l'Ajoie, ha vinto la Coppa grazie a un powerplay micidiale...». 

Cosa è cambiato con l'avvento di Dubé e Simpson in panchina?
«I risultati sono migliorati. Dubé è sempre positivo e giornalmente è alla ricerca di soluzioni per migliorare il rendimento della squadra. French lasciava troppa poca libertà anche a quei giocatori con maggior talento. C'erano delle regole ferree da seguire sul ghiaccio, forse persino esagerate». 

La lotta per i playoff è anche una questione... famigliare...
«Io e Julien non parliamo solo di hockey quando ci sentiamo al telefono, cerchiamo di non pizzicarci troppo sull'argomento playoff. Se penso che il Lugano ce la farà? Preferisco che li facciamo noi... (ride, ndr). In ogni caso stanno giocando bene, hanno tanta fiducia e sono convinto che saranno tra le prime otto».

Il tuo contratto con i burgundi è in scadenza...
«Ho due strade da seguire. Mi piacerebbe fare ancora un anno a Friborgo, ma ad oggi non ho parlato con la società. Ora Dubé ha altri pensieri. L'alternativa è andare nell'Ajoie, località in cui sono nato. Quando ieri ho visto la finale di Coppa mi sono emozionato. Chissà...». 

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