Il 2020 bianconero riparte con la sfida interna contro il Friborgo, domenica trasferta a Berna
LUGANO - Il Lugano deve ingranare una (se non due o tre...) marce in più. Con sette punti di ritardo sulla linea Chiesa e compagni non possono permettersi di continuare a viaggiare su questi ritmi. Da qui al 29 febbraio - giorno dell'ultima partita di regular season - i bianconeri potranno sbagliare ben poco.
Il 2020 dei sottocenerini ripartirà questa sera con la sfida casalinga contro il Friborgo, mentre la prima trasferta del nuovo anno è in agenda domenica sul ghiaccio di Berna. Due bei test, due incontri da non sbagliare soprattutto se si pensa che Dragoni e Orsi sono lì attorno alla linea a lottare per un posto tra le otto big del campionato. Due scontri diretti, due match che ci diranno a che punto è il Lugano e come si ripresenterà in pista dopo una pausa di dieci giorni.
Chissà se già questa sera inizieremo a intravedere la mano di Serge Pelletier. Dopo le sfide di "adattamento" contro Davos e Losanna (entrambe perse), in riva al Ceresio è ora giunto il momento di un repentino cambio di rotta. Si è deciso di puntare su un tecnico che conoscesse già la realtà e il campionato proprio per accelerare il processo di crescita della squadra. La media di 1.15 punti a partita - quella su cui ha viaggiato il Lugano nella prima parte di campionato - ovviamente non basterà per essere a fine regular season tra le otto elette. Servirà almeno una media di 1.8/1.9 a match.
Nell'immediato futuro è lecito aspettarsi un apporto maggiore anche da diversi giocatori, dai quali le attese di inizio campionato erano altre. Due nomi? Reto Suri, solo una rete messa a segno in 31 gare e che a Lugano sembra aver smarrito il vizio del gol, e il sin qui deludente Dario Bürgler.