Entusiasmo, cori e tanta festa: i tifosi biancoblù hanno letteralmente preso d'assalto Davos
DAVOS - L’esordio biancoblù a Davos? Un successo, sotto tutti i punti di vista. Ormai non è una novità: l’Ambrì – quando scende sul ghiaccio lontano dalla Valascia – è in grado di “spostare” una marea di tifosi. Non a caso il direttore sportivo dei leventinesi Paolo Duca, intervistato dallo speaker della Vaillant Arena nella seconda pausa del match di ieri contro il Salavat Ufa, ha chiaramente detto: «Sembra di giocare in casa!». Ed era proprio quella la sensazione. I numerosissimi e rumorosissimi fans ticinesi (vedi foto) si sono impossessati della curva del Davos per sostenere incessantemente i proprio beniamini.
«È incredibile, che bell'ambiente. Sono dell'avviso che non ci sia niente di più bello del binomio montagna-hockey. Se poi aggiungiamo che quest'anno abbiamo la possibilità di ammirare l'Ambrì... ecco che il quadretto diventa perfetto. Un Natale più bello, per i tifosi biancoblù, non c'era...», le parole di un ticinese già un po' in là con gli anni. Uno che di partite dell'Ambrì ne ha viste a bizzeffe, ma che non smette di emozionarsi.