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SWISS LEAGUE«Tanto entusiasmo, ma niente follie. Ambrì? Politica giusta»

27.11.19 - 10:01
Il neopromosso Sierre sta vivendo un campionato davvero positivo. Diego Scandella, assistant coach: «Abbiamo sorpreso un po’ tutti. La società è ripartita con saggezza e cautela»
TiPress
«Tanto entusiasmo, ma niente follie. Ambrì? Politica giusta»
Il neopromosso Sierre sta vivendo un campionato davvero positivo. Diego Scandella, assistant coach: «Abbiamo sorpreso un po’ tutti. La società è ripartita con saggezza e cautela»
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SIERRE - Cinque vittorie nelle ultime sette partite, 27 punti a -2 dalla linea e un entusiasmo crescente che fa del Sierre-Anniviers una bella sorpresa del campionato di Swiss League. Guidati da Dany Gélinas e Diego Scandella, i neopromossi vallesani stanno vivendo un campionato davvero positivo.

«Si può dire che abbiamo sorpreso un po’ tutti, perché il salto dalla MySports League alla B è notevole: è un altro hockey - esordisce Diego Scandella - C’è ancora tanto da fare, ma siamo davvero felici di come sta andando la stagione. Ora bisogna rimanere umili e continuare a lavorare duro per provare a conquistare un posto tra le prime 8», aggiunge l’assistant coach del Sierre, reduce da un anno in Ungheria al Vasas e in Federazione. «Mi sono trovato bene a Budapest, ma sono contento di essere tornato in Svizzera anche per stare vicino alla mia famiglia».

Quella a Sierre è una sfida intrigante.
«È una realtà in cui l’hockey è molto sentito. La città è piccola e la gente inizia a conoscerci, non si aspettavano questi risultati. Anche per me, all’inizio, si trattava di conoscere il gruppo e il suo potenziale. Posso dire di essere rimasto piacevolmente sorpreso. Si è creato entusiasmo attorno a una società tornata in B dopo 6 anni. Adesso si sta programmando il futuro, senza fare il passo più lungo della gamba».

La società ha le idee chiare.
«Esatto. Mancavano dalla B da diversi anni e sono ripartiti con cautela. C’è un budget e lo vogliono rispettare, senza commettere gli sbagli fatti da altri nel passato. Non si vogliono fare follie. L’idea è quella di dare spazio ai giovani e valorizzare i giocatori locali. Un po’ come fanno i Ticino Rockets. A parte Bezina e i due stranieri, abbiamo tutti elementi molto giovani. Per noi non avrebbe senso puntare su ex giocatori di A e pagarli cifre elevate».

Il contratto di Scandella è valido sino a fine stagione. E poi?
«Il discorso per andare avanti insieme è aperto. C’è feeling e ci troviamo bene». 

Al 55enne, profondo conoscitore dell’hockey ticinese, chiediamo poi un commento su Rockets, Ambrì e Lugano. Iniziamo dai razzi, che in Swiss League sono ultimi con 13 punti.
«Hanno un progetto chiarissimo che sta dando i suoi frutti. Anche quest’anno ci sono giocatori passati dalla Swiss League alla massima serie, come Joël Neuenschwander ad Ambrì e Loic Vedova a Lugano. Questi ragazzi possono crescere e rivelarsi un valore aggiunto. In certi casi, comprensibilmente, il risultato passa un po’ in secondo piano».

L’Ambrì invece lotta sempre, ma rispetto allo scorso anno non può contare su due pedine come Kubalik e Guerra.
«Giocatori difficili da rimpiazzare… basta vedere quel che sta facendo Kubalik anche in NHL. Ad ogni modo l’Ambrì è sempre lì. La politica è giusta. Hanno fatto una scelta e stanno continuando sulla loro strada. Quest’anno, tra i tanti impegni e i diversi infortuni, non era facile. Ed invece sono in piena bagarre, a pochi punti dalla linea. Chapeau».

Il Lugano invece sta attraversando un periodo davvero complicato.
«Sono partiti con le idee chiare, chiedendo tempo per il nuovo coach e il nuovo ds. Hanno chiesto pazienza alla piazza, sapendo che non sarebbe stato facile ripartire dopo tanti cambiamenti. Ora siamo a metà stagione e serve ancora tempo per lavorare. Il trend è negativo, ma il potenziale. Se c’è il rischio di farsi prendere dal panico? Non credo. Basta vincere 2-3 partite per svoltare. La classifica è cortissima».

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