Ai bianconeri servirà qualche partita per costruire la propria identità: contro il Losanna un esordio dai due volti
LUGANO - Nessun dramma: una sconfitta alla prima di campionato contro il Losanna – una squadra solida e che quest'anno potrebbe togliersi delle belle soddisfazioni – può starci. Tanto più se parliamo di un Lugano in costruzione, una squadra che sta cercando ancora il suo miglior assetto. D'altronde già nelle scorse settimane la società aveva predicato calma e pazienza. Ed è quella che dovranno avere i tifosi, consapevoli del fatto che Sami Kapanen ha tutte le carte in regola per far tornare il sole sopra la Cornèr Arena dopo un'annata deludente.
Il lavoro che attende Chiesa e compagni è comunque moltissimo e, i primi 60' del nuovo campionato, lo hanno confermato. A sprazzi di hockey d'alto livello hanno fatto da contraltare alcuni momenti di sbandamento, tipici di una squadra che ancora non ha ben assimilato i nuovi meccanismi voluti dal coach. Ci vorrà tempo.
Ad ogni modo su alcuni aspetti il tecnico finlandese le idee in chiaro già le ha. Un esempio? Il 46enne ha fatto subito capire a Linus Klasen – già confinato ai margini da Greg Ireland – di dover sudare parecchio se vorrà guadagnarsi un posto nel line-up. Insomma, nessuno potrà permettersi di staccare il piede dall'acceleratore. Conterà soltanto il lavoro quotidiano e non certo il curriculum... E questo varrà per tutti, dal primo all'ultimo.
Dal canto suo Ryan Spooner ha subito dimostrato di avere numeri interessanti, anche se il suo apporto sarà da valutare più in avanti. Bene alcuni svizzeri a caccia di riscatto come i vari Fazzini, Bertaggia e Jörg.
Martedì – sempre in riva al Ceresio – è in programma un altro test probante per i bianconeri: alla Cornèr Arena arriverà l'affamato Davos, anch'esso sconfitto all'esordio (6-3 a Zurigo).