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HCAPPinana, tanta voglia e un calcio alla sfortuna: «Mi mancavano queste sfide»

13.09.19 - 12:03
Reduce da una stagione condizionata da un lungo stop per infortunio, il difensore ticinese - che nel frattempo ha scelto il numero 55 dicendo addio al 77 - scalpita in vista dei match con Zugo e Rappi
Pinana, tanta voglia e un calcio alla sfortuna: «Mi mancavano queste sfide»
Reduce da una stagione condizionata da un lungo stop per infortunio, il difensore ticinese - che nel frattempo ha scelto il numero 55 dicendo addio al 77 - scalpita in vista dei match con Zugo e Rappi
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AMBRÌ - Dopo i succulenti antipasti in Champions e le tante (troppe) difficoltà incontrate in Coppa contro il Dübendorf, l'Ambrì aspetta con trepidazione il face-off del nuovo campionato, con l'esordio in programma questa sera contro lo Zugo. Tra arrivi e partenze non sono mancati i cambiamenti nel roster di coach Cereda, che rispetto a gran parte della scorsa stagione potrà contare anche su Christian Pinana, tornato arruolabile dopo un lungo stop (la sua stagione era definitivamente finita in gennaio dopo un'operazione alla spalla destra). Graditissimo il ritorno del ticinese, che dopo le prime amichevoli ha ritrovato anche le sensazioni dei match ufficiali in CHL e in Coppa.

«Vengo da due anni sfortunati e mi mancava moltissimo giocare questo tipo di partite, ora voglio lasciarmi alle spalle il passato e guardare avanti - spiega Pinana - Quest'anno è iniziato bene, sto prendendo il ritmo giusto un cambio alla volta. Senza considerare le amichevoli, mancavo da questo tipo di match da quasi 8 mesi. All'inizio non è stato così facile, ma ogni giorno mi sento meglio».

Il 22enne, per dare un calcio alla sfortuna, ha preso in estate anche una decisione piuttosto curiosa. Addio al numero 77, scelto il 55. 
«Vero... Ho cambiato per scaramanzia. Avevo preso il 77 tre anni fa, al primo nei Rockets, ma da allora non è andata molto bene. Ho sempre avuto infortuni, allora ho provato a fare qualcosa».

L'Ambrì arriva alla prima di campionato con nel motore già 4 match in CHL, dove ci sono state sfide fisiche e intense.
«Credo sia il bello della Champions. È una competizione in crescita e le squadre ci tengono. Nessuno regala punti e lo si è visto bene. Si giocano partite vere, che valgono qualcosa: c'è sempre stato ritmo, intensità e pure diverse bagarre. Il livello complessivo, anche inconsciamente, aumenta parecchio rispetto alle amichevoli. Nei match di Champions abbiamo sempre cercato di mettere sul ghiaccio il nostro hockey, con un gioco fisico e veloce. Queste sfide sono state l'ideale per arrivare al via della stagione».

E l'inizio di stagione propone Zugo - questa sera alla Valascia - e Rapperswil, domani in trasferta.
«Sarà un esordio vibrante. Conosciamo bene lo Zugo. Aveva un gruppo molto forte e si è ulteriormente rafforzato anche grazie agli arrivi di Hofmann e Genoni. Affrontarlo subito non ci cambia molto, è un top-team e ce ne sono diversi altri. Ci faremo trovare pronti».

In casa biancoblù sono cambiati diversi interpreti, ma l'idea di gioco è sempre molto chiara: grinta, energia e sacrificio.
«Sappiamo da dove veniamo e conosciamo la nostra realtà. Aver fatto i playoff nella scorsa stagione ovviamente non garantisce la certezza di ripetersi. Sappiamo che sarà difficile. Il nostro obiettivo resta la salvezza. Tutto quello che arriva in più è sicuramente ben accetto».

 Infine una battuta su Hrachovina, portiere 25enne che ha già mostrato qualità importanti.
«È un ottimo portiere. Sa fare la differenza nei momenti decisivi. Dà grande sicurezza ai giocatori».

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