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SWISS LEAGUEReuille è soddisfatto: «L'Ambrì ha scelto bene»

11.07.19 - 10:00
Il dirigente, nonché vice-allenatore dei Rockets, ha commentato l'arrivo di Max Gerlach, primo straniero nella storia della formazione ticinese
Tipress, archivio
Reuille è soddisfatto: «L'Ambrì ha scelto bene»
Il dirigente, nonché vice-allenatore dei Rockets, ha commentato l'arrivo di Max Gerlach, primo straniero nella storia della formazione ticinese
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BIASCA - Nel pomeriggio di ieri l'Ambrì ha ingaggiato il centro americano Max Gerlach, che girerà ai Ticino Rockets.

Il 21enne è molto promettente e nella scorsa stagione ha messo a referto 83 punti in 78 partite con la maglia dei Saskatoon Blades (WHL). «L'Ambrì ha scelto bene, è un giocatore interessante», è intervenuto il dirigente e vice allenatore dei Ticino Rockets, Sébastien Reuille. «Ricopre il ruolo di centro e per noi è importante, poiché necessitavamo di un elemento di questo tipo. Duca ha scelto Gerlach in base alle esigenze dei Rockets, ma che possa tornare utile anche all'Ambrì nel caso uno straniero si infortunasse».

Quali sono le sue caratteristiche? «È tecnico, veloce, vede la porta ma è soprattutto un uomo-squadra. È giovane e si abbina perfettamente al nostro concetto e alla nostra realtà. Si tratta di una “win-win situation" per tutti, dove lui avrà la possibilità di crescere e di mostrare le sue qualità in Europa».

Oltre a Gerlach, i biancoblù hanno “fornito” ai Rockets anche sei giovani: un portiere (Trudel), tre difensori (Pezzullo, Gass e Del Ponte) e due attaccanti (Anthony e Joel Neuenschwander). «È una buona notizia, poiché il nostro obiettivo è quello di portare un po' di stabilità all'interno dello spogliatoio e cercare di non cambiare ogni settimana metà squadra. Soltanto così avremo la possibilità di poter lavorare al meglio e con costanza per disputare una buona stagione. In ogni caso, anche se abbiamo ancora molto lavoro davanti a noi, siamo sulla buona strada. L'idea è quella di alzare il livello di gioco rispetto all'anno scorso e dovremo essere bravi a sviluppare al meglio le qualità dei giocatori che ci daranno i club di National League, cercando – ovviamente – di evitare la relegazione».

Come ti senti nelle tue nuove vesti? «È una grande opportunità a livello personale e il fatto di aver giocato per tanti anni mi ha permesso di instaurare degli ottimi rapporti con l'ambiente in generale. Chiaramente, rispetto a quando giocavo, in panchina ci sarà un altro tipo di adrenalina. L'hockey giocato mi manca? Ovviamente sì e ci sono alcune "date" che non mi restano indifferenti. Penso per esempio a quando i miei ex compagni hanno iniziato gli allenamenti estivi o quando scenderanno sul ghiaccio in agosto. Anche l'inizio del campionato mi farà riflettere e mi farà pensare molto alla mia ex vita da giocatore. D'altro canto gli infortuni e portare sempre il mio corpo al limite sono degli aspetti che non mi mancheranno di sicuro. In ogni caso è un capitolo chiuso e sono felice di questa mia nuova avventura». 

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