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UN DISCO PER L'ESTATE«Nummy due scalini sopra tutti. E quei capelli strappati...»

27.06.19 - 10:00
Flavien Conne ha ricordato il folletto finlandese: «Tolti i pattini era una persona riservata e timida, tutto il contrario di ciò che faceva vedere sul ghiaccio»
TiPress (archivio)
«Nummy due scalini sopra tutti. E quei capelli strappati...»
Flavien Conne ha ricordato il folletto finlandese: «Tolti i pattini era una persona riservata e timida, tutto il contrario di ciò che faceva vedere sul ghiaccio»

LUGANO - Senza ombra di dubbio Petteri Nummelin è uno dei giocatori più forti passati sulle nostre piste. Velocità, esplosività, eleganza e un polsino imprevedibile: questi erano i punti di forza del nativo di Turku. In riva al Ceresio il folletto finlandese, autore di 461 punti in bianconero, ha lasciato un ricordo indelebile. A tal punto che ancora oggi nei corridoi della Cornèr Arena molto spesso riecheggia il suo nome. Impossibile scordarlo: nemmeno i suoi ex compagni lo hanno dimenticato…

«Quando si parla di un giocatore specifico bisogna sempre collocarlo nella sua epoca - le parole di Flavien Conne - E lui ai tempi in cui ha calcato le nostre piste era un paio di scalini sopra tutti. Ne ho visti pochi in Svizzera con un livello tecnico elevato come il suo. Cercava sempre di imporre il suo gioco: talvolta sembrava che ai suoi avversari volesse dire “ragazzi l’hockey si gioca così”. Parliamo di un elemento creativo in grado di sorprendere i rivali soltanto con un movimento».

Tanto esplosivo sul ghiaccio, quanto “chiuso” in spogliatoio… «Tolti i pattini era una persona riservata e timida, tutto il contrario di ciò che faceva vedere sul ghiaccio. Era concentrato sul suo gioco ed è sempre stato un grande professionista. È per questo che ha potuto giocare fino a 45 anni. Non sgarrava mai. Curava ogni singolo dettaglio. Sembrava tutti i giorni un ragazzo che doveva guadagnarsi il posto in prima squadra, uno che non perdeva mai la concentrazione».

“Nummy” e quei rischi che non sempre facevano felici gli allenatori... «Ovviamente non si poteva non essere felici di poter contare su un giocatore della sua classe, poiché ti dava quell’esplosività in più sia a 5c5 che in powerplay. Comunque sì, posso confermare che ogni tanto ha fatto strappare un po’ di capelli ai coach passati a Lugano. Lui, infatti, amava prendersi tanti rischi...».

Nella sua ultima partita a Lugano tutti lottavate per lui, con lo scopo di fargli ottenere quel maledetto punto che mancava per raggiungere il record di Andy Ton (462 punti). Un comportamento che aveva fatto arrabbiare non poco Larry Huras… «Nonostante fosse riservato aveva comunque un carattere forte. Non si arrabbiava spesso, ma quando esplodeva… Larry Huras lo conosciamo, anche lui ha una personalità forte e sappiamo bene cosa succede quando due caratteri forti si scontrano. Ma posso capire anche l'allenatore, in quella partita avevamo bisogno di punti…».

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COMMENTI
 

Evry 4 anni fa su tio
GRANDE CAMPIONE, GRAZIE e AUGURI
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