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NATIONAL LEAGUE«A questo punto avrei voluto giocare lo spareggio»

10.04.19 - 07:01
Non ha dubbi Leandro Profico, 29enne in forza al Rapperswil: «Niente serie col Langenthal? Avrei preferito conquistare la salvezza sul ghiaccio. Futuro? C’è molto lavoro da fare»
Keystone/foto d'archivio
«A questo punto avrei voluto giocare lo spareggio»
Non ha dubbi Leandro Profico, 29enne in forza al Rapperswil: «Niente serie col Langenthal? Avrei preferito conquistare la salvezza sul ghiaccio. Futuro? C’è molto lavoro da fare»
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RAPPERSWIL - “Troppe pretese”, “un sistema ridicolo”: questi sono solo alcuni dei commenti dei nostri lettori dopo aver appreso la notizia dell’annullamento dello spareggio promozione/relegazione. Domani doveva esserci gara-1, ed invece il Rapperswil - piegato dal Davos nella finale playout - e il Langenthal, fresco campione di Swiss League, hanno già concluso la loro stagione. Il motivo? Infrastrutture insufficienti per la National League e motivi finanziari avrebbero di fatto impedito l’eventuale ascesa dei bernesi, che di conseguenza hanno rinunciato ad affrontare il Rappi in una serie sostanzialmente inutile.

Se da una parte il Rapperswil ha potuto tirare un sospiro di sollievo - questi incroci, da cui è passato anche l’Ambrì in tempi non troppo lontani, sono sempre insidiosi - dall’altra diversi giocatori si sono trovati un po’ spiazzati. «Mentalmente eravamo pronti per disputare lo spareggio, ognuno di noi pensava di poterlo giocare e vincere - spiega Leandro Profico, 29enne in forza al Rappi dal 2013/14 - Venerdì mattina, prima dell’allenamento, abbiamo appreso la notizia e scoperto che la nostra stagione era conclusa. Alle 10.00 eravamo concentrati sull’imminente spareggio, alle 10.15 era tutto finito».

Il vostro gruppo come ha reagito?
«Ci sono state reazioni differenti. Qualcuno era felice perché la stagione è stata dura, con momenti anche negativi. Altri erano arrabbiati. Io, personalmente, sono tra quelli che, giunto a questo punto, avrebbe voluto giocare lo spareggio. Finire così non è bello: volevamo guadagnarci la permanenza in A sul ghiaccio. Volevamo chiudere in maniera positiva con una serie convincente».

La stagione del Rappi, la prima dopo il ritorno nella massima serie, è stata parecchio complicata: 32 punti in 50 partite di regular season; -19 dal penultimo posto occupato dal Davos. I sangallesi, senza ribaltoni, hanno però gettato delle basi importanti per il futuro, confermando coach Tomlinson e tre stranieri come Wellman, Clark e Kristo (gli ultimi due arrivati a campionato in corso).
«Sì, ma sappiamo che c’è molto lavoro da fare. Ci sono stati anche aspetti positivi, ma nonostante la crescita a stagione in corso siamo coscienti che il modo in cui abbiamo giocato non basta. Già nei prossimi mesi, dalla preparazione, dovremo fare un passo avanti».

Col lavoro e idee chiarissime, Ambrì e Langnau hanno fatto un campionato nettamente al di sopra delle aspettative raggiungendo i playoff. Sono un esempio?
«I buoni risultati di Ambrì e Langnau sono un aspetto positivo. sono uno stimolo. Il livello del campionato è sempre più alto, ma lavorando bene si possono raggiungere traguardi importanti. È quello che vorremmo fare anche noi pianificando sul medio periodo».

A livello personale invece com’è andata?
«Il bilancio +/- non è stato molto buono, ma ho giocato in diverse posizioni, sia in attacco che in difesa. Credo d’aver disputato una stagione solida. Posso e devo ancora crescere, ma sono molto motivato per il futuro… ancora in National League», conclude Leandro Profico, autore di 12 punti (3 gol) in 59 partite.

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COMMENTI
 

cle72 5 anni fa su tio
A Alessandro Milani. Perché cosa non aveva per essere una pista di Serie A? a parte i comfort e il poter stare in maglietta per vedere le partite? tutto il resto era in regola se non non avrebbero potuto giocare da anni come dici tu...ma p.f.

SSG 5 anni fa su tio
Risposta a cle72
tutto il resto non era/è in regola! infatti sono state concesse deroghe (e anche strani permessi) con la promessa di costruire la nuova pista. E di ultimatum ne sono stati dati. Problemi di sicurezza (non delle valanghe), entrate distinte per le tifoserie, uscite d'emergenza e tanto d'altro….
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