L'ex capitano biancoblù Nicola Celio: «Non è solo il talento che fa vincere le partite. Quando c'è il gruppo c'è tutto. Lugano? Dal momento in cui non arrivano i risultati diventa sempre più dura»
AMBRÌ - In questo momento l'hockey ticinese è completamente agli opposti: da una parte l'Ambrì sta volando, grazie a un gioco di qualità ed efficace più che mai, dall'altra il Lugano sta terribilmente arrancando e si trova sotto la riga a cinque lunghezze dal Langnau ottavo. Sorrisi e lacrime in salsa ticinese.
«Sono dell’idea che l’Ambrì stia raccogliendo quanto seminato – le parole dell'ex capitano biancoblù Nicola Celio – Non tanto in classifica, ma già nella scorsa stagione si erano visti i primi risultati di un lavoro meticoloso e mirato. Quest’anno, anche grazie a un pizzico di fortuna e a degli stranieri che stanno rendendo, il tutto gira alla perfezione. Quando lavori in questa maniera, con dei principi sani e con una struttura interessante, i frutti non possono che arrivare. C’è il giusto mix di giovani talentuosi e stranieri che fanno il loro dovere. Sono convinto che, se dovessero continuare a lavorare così bene, nei prossimi cinque anni l’Ambrì quattro volte farà i playoff...».
Un cambiamento radicale rispetto al passato...
«La priorità non è vincere la singola partita, anzi. Viene svolto un gran lavoro con lo scopo di preparare la squadra ad ottenere dei buoni risultati, spalmati su tutto l'arco del campionato. È un meccanismo ben differente rispetto a ciò che succedeva fino a 2-3 anni fa. Questo Ambrì assomiglia molto al Davos dei bei tempi di Arno Del Curto. E sappiamo tutti quanto quest’uomo abbia fatto con squadre anche meno forti dell’Ambrì attuale...».
...quindi questa squadra può sognare in grande?
«Io penso di sì. Non è solo il talento a far vincere le partite. Quando c’è il gruppo c’è tutto. E ad Ambrì c'è un gruppo eccezionale...».
Attenzione però, nulla è ancora deciso...
«La classifica è cortissima, ci sono ancora una sessantina di punti a disposizione. La solidità mostrata nelle ultime settimane, senza tralasciare i due portieri in uno stato di forma eccezionale, fanno pensare che quest'anno i biancoblù possano farcela».
Sotto la riga, invece, c'è l'altra metà dell'hockey ticinese...
«Il Lugano sta affrontando un periodo difficile. Si vede che, malgrado le difficoltà, stanno lottano e stringendo i denti per cercare di uscire da questa spirale. Quando però non arrivano i risultati diventa sempre più dura. Ora sono entrati in quel periodo in cui cominciano a dubitare e dove la fiducia inizia a mancare. Hanno grandi potenzialità per riprendersi. Le partite del prossimo fine settimana le reputo davvero importantissime per loro. Se i risultati continuassero a non arrivare, allora toccherà alla dirigenza capire come mai...».
Due parole infine sul passaggio di Pestoni a Berna. Hanno fatto bene gli Orsi a puntare sul ticinese?
«Penso di sì. Se il Berna lo ha preso è perché vedono del potenziale. Ai tempi lo Zurigo si aspettava di più da lui, ma un club dev'essere anche bravo a sfruttare appieno le qualità di un giocatore. In questo senso sono sicuro che il Berna tirerà fuori tantissimo da lui. Sono dell'avviso che in alcuni punti Inti sia fortissimo».