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HCAP«Nelle mie giornate non c'è solo l'hockey. Ambrì? Non mi aspettavo così tanto ghiaccio»

12.12.18 - 12:31
Chiacchierata con il difensore dei biancoblù Isacco Dotti, elemento sul quale Luca Cereda fa tanto affidamento
TiPress
«Nelle mie giornate non c'è solo l'hockey. Ambrì? Non mi aspettavo così tanto ghiaccio»
Chiacchierata con il difensore dei biancoblù Isacco Dotti, elemento sul quale Luca Cereda fa tanto affidamento
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AMBRÌ - Tra i tanti aspetti positivi della prima parte di campionato dell'Ambrì c'è sicuramente anche Isacco Dotti. Il 25enne è divenuto uno dei pilastri difensivi dei biancoblù, tanto che quest'anno Luca Cereda non ha mai rinunciato a lui. Dopo due anni ai Rockets, in cui è cresciuto e maturato, il coach biancoblù ha ritenuto che Dotti fosse pronto per il grande salto. E i risultati - per il momento - sono tutti dalla parte del giocatore leventinese. 

L'esperienza dei due derby in 24 ore -  Siamo ovviamente felici di quanto raccolto nella sfida con il Lugano alla Valascia. Sabato abbiamo messo sul ghiaccio il nostro gioco, mentre venerdì non era andata così bene. Siamo scesi sul ghiaccio un po' intimoriti, forse c'era troppa foga di voler fare bene.

I passi avanti a livello difensivo - È vero, in generale non abbiamo concesso tantissimo al Lugano, soprattutto sabato. Se facciamo il paragone con il primo derby di ottobre giocato alla Cornèr Arena, possiamo dire di aver fatto dei bei passi avanti. Trovo che il gioco difensivo sia migliorato molto nelle ultime settimane, in generale ora concediamo molti meno contropiedi ai nostri avversari. 

Momento magico, ma piedi per terra - La classifica è chiaro che ci soddisfa, ma si fa in fretta sia a salire che a scendere. Soltanto cinque partite fa non eravamo messi così bene. 

I passi da gigante di Isacco Dotti - Sinceramente non mi aspettavo di aver così tanto ghiaccio a disposizione. Quest'anno ho disputato tutte le partite: giocare con regolarità ad Ambrì era un mio grande obiettivo.

L'importanza di un uomo come Luca Cereda - È l'allenatore che in carriera mi ha seguito di più e per la mia crescita è stato fondamentale. Avendolo già avuto in passato - dai tempi degli Juniori ad Ambrì e fino ad arrivare ai Rockets - ci conoscevamo già molto bene. Per questo sapevo quali erano il suo gioco e la sua filosofia. Molto probabilmente questo mi ha aiutato nel ritagliarmi un posto in prima squadra. 

I consigli di Nick Plastino, tuo compagno di linea - È bello poter scendere sul ghiaccio insieme a un giocatore con la sua esperienza, imparo tanto da lui. Mi colpisce soprattutto la sua gestione dei momenti difficili nelle partite. Nick gioca tantissimo e mi stupisce come riesca a non perdere mai la lucidità necessaria. È molto regolare.

Kubalik, Müller e Zwerger, la vostra locomotiva... - Sono tutti e tre più giovani di me, ma hanno già accumulato tantissima esperienza. In spogliatoio portano un sacco di energia positiva, in particolare Müller fuori dal ghiaccio ha un'importante leadership che non è da sottovalutare. In generale sono tre elementi davvero determinanti per noi.

Conciliare hockey e lavoro (ingegnere civile) non è assolutamente un problema, anzi... - Non è sempre evidente ma per ora funziona tutto, grazie anche alla flessibilità del mio datore di lavoro. È più facile lavorare piuttosto che andare a scuola, perché una volta terminata la giornata posso rilassarmi senza dover studiare. Certo, le mie giornate sono belle piene ma i momenti liberi non mancano. Ad ogni modo preferisco avere sempre la mente occupata così facendo, nei momenti in cui le cose non vanno come vorrei in una delle due attività, non ho tempo per rimuginare e posso pensare ad altro. Trovo sia qualcosa di positivo...

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COMMENTI
 

Gus 5 anni fa su tio
Bravo Isacco; rendi orgogliosi te papà e mamma
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