Ryan Gardner, ex attaccante nominato in giugno Player Safety Officer al fianco di Stéphane Auger: «Vogliamo aiutare i protagonisti sul ghiaccio. Sarebbe bello avere meno squalifiche e meno infortuni»
TORONTO (Canada) - «Al centro di tutto c'è la sicurezza e salute dei giocatori, il "Player Safety Department" vuole aiutare i protagonisti sul ghiaccio», parola di Ryan Gardner, ex attaccante di Ambrì, Lugano, Zurigo, Berna e Friborgo, che nel mese di giugno è stato ufficialmente nominato Player Safety Officer (PSO) andando ad affiancare l'ex arbitro di NHL Stéphane Auger.
«Il livello dell'hockey svizzero è molto alto, il gioco è veloce e c'è grande intensità - aggiunge il 40enne, tornato a vivere stabilmente nella sua Toronto - Per me è un compito nuovo, il nostro obiettivo non è solo quello di infliggere sospensioni, ma bensì tutelare i giocatori. Come una sorta di "educazione", sarebbe bello arrivare ad avere meno squalifiche e meno ferimenti. Vogliamo continuare a trasmettere un messaggio per far capire cosa si può fare e cosa no: cercare di prevenire, nel limite del possibile in un gioco rapido e di contatto come l'hockey, gli infortuni».
Insomma lavorare per il bene dei giocatori e dello spettacolo sul ghiaccio. «Non vogliamo cambiare la velocità del gioco, ma solo eliminare 2-3 cose che fanno male. Ci sono 12 squadre nella Lega e se si guardano i numeri ci sono troppe squalifiche. Noi vogliamo che i giocatori restino sul ghiaccio... non in tribuna. Per farlo bisogna limitare gli interventi che vanno "oltre". È bello quando le squadre sono al completo e i tifosi possono ammirare tutti i migliori giocatori».
Come funzionerà il vostro lavoro? «Io, Stéphane Auger e anche Brent Reiber guarderemo gli incontri. Quando c'è una penalità di partita l'episodio verrà subito analizzato, quando un arbitro ci solleciterà idem. Capiterà anche che seguendo un match saremo noi a decidere di approfondire un episodio come Department».
Dopodiché, nei casi in cui si renderà necessario, arriveranno - in modo proporzionale - le squalifiche. «Noi, in base all'episodio in questione, daremo un'opinione e comunicheremo la nostra proposta. Dopodiché starà al Giudice Unico dire "sì o no": a lui spetta l'ultima parola».
Per Gardner, sniper che in carriera ha vinto quattro titoli di campione svizzero, una Champions League, una Victoria Cup, una Coppa Svizzera e una medaglia d’argento ai Mondiali, sarà un nuovo appassionante incarico nel mondo dell'hockey svizzero. «Spero di poter aiutare concretamente la nostra Lega e i giocatori. Non tutti saranno sempre contenti e d'accordo con le nostre decisioni, ma sarà importante portare avanti un sistema il più chiaro possibile. Spero che i giocatori abbiano fiducia in noi: devono sapere che siamo lì per loro, per aiutare chi va sul ghiaccio».
Per la maggior parte del tempo Gardner e Auger lavoreranno dal Canada. «Sì, possiamo farlo da qui. Le partite iniziano alle 13.45 (ora di Toronto, ndr), quindi abbiamo tutto il tempo per analizzare gli episodi e decidere. È un bel vantaggio: le decisioni vanno poi comunicate entro le 07.00 ora Svizzera, la una di notte qui. Quando sarà possibile verrò anche in Svizzera per dei confronti, per parlare con le squadre e i giocatori».
Primi "appuntamenti" fissati nelle prossime settimane. «Sì, verremo in Svizzera per degli incontri con dirigenti e giocatori: non tutti, ma gruppi di 5-6 per squadra. Spiegheremo come funziona il sistema, come vogliamo lavorare e aiutarli», conclude Ryan Gardner, ritiratosi ufficialmente lo scorso mese di febbraio dopo 1'075 partite di LNA condite da 715 punti (307 gol).