Romain Loeffel, difensore 27enne, è già al lavoro alla Cornèr Arena e scalpita in vista della nuova stagione: «Nello spogliatoio sono tranquillo, ma in pista mi piace essere un leader»
LUGANO - Mentre gli altri giocatori bianconeri si godono gli ultimi giorni delle vacanze, Romain Loeffel è già al lavoro e si sta allenando a Lugano. Arrivato sabato in Ticino dopo le prime fasi della preparazione estiva svolte come d’abitudine a Ginevra insieme al suo preparatore atletico, quest’oggi il 27enne nativo di La Chaux-de-Fonds ha parlato in conferenza stampa. Legatosi ai sottocenerini per le prossime 4 stagioni, Loeffel può vantare un bottino di tutto riguardo per un difensore, con 184 punti raccolti in 430 partite giocate con il Friborgo e il Ginevra. Nella sua bacheca manca però il trofeo più importante, ovvero quello di campione svizzero.
«Sono venuto a Lugano per vincere il titolo, in una squadra con molto potenziale e che ha tutte le carte in regola per farcela - esordisce Romain Loeffel - È stata una scelta fortemente voluta, ai tempi del mio passaggio da Friborgo a Ginevra si era trattato di uno scambio di giocatori tra le due società».
Loeffel è un elemento che porterà a Lugano molta spinta offensiva e personalità sul ghiaccio. «È vero, prediligo il gioco offensivo, ma quest’anno ho curato molto anche l’aspetto difensivo. In pista mi piace essere un leader, cerco di trascinare la squadra, mentre nello spogliatoio sono un personaggio tranquillo. Per me è importante dare sempre il massimo sul ghiaccio».
L’ultima stagione per la squadra ginevrina è stata piuttosto problematica. «Il cambio del presidente e anche del coach hanno portato tante novità, grandi cambiamenti e un nuovo sistema di gioco. Non tutto è andato come ci si aspettava e augurava, non è stata una stagione che verrà ricordata negli annali...».
Dopo un campionato finito malamente, Loeffel è stato escluso dalla Nazionale Svizzera che ha disputato i Mondiali a Copenaghen conquistando un fantastico argento. «Vero, sono rimasto molto male per la mancata convocazione, ma il secondo posto raggiunto dà ragione alle scelte fatte da Patrick Fischer: scelte che hanno portato la squadra a disputare la finale con la Svezia».
Prima da avversario, adesso da giocatore del Lugano sperando di diventare un nuovo beniamino dei tifosi: la Cornèr Arena lo attende a braccia aperte. «Le partite qui a Lugano erano sempre molto sentite sia per la rivalità tra le due squadre che per l’incredibile ambiente che ogni volta si ritrovava. Aspetto con ansia di poter giocare da bianconero in questa pista così calda».