Matteo Romanenghi è chiaramente felice in seguito al 3-2 rifilato allo Zurigo in trasferta. Morini: «Il gruppo è in grado di sopperire a ogni assenza: questo è il nostro mantra»
ZURIGO - Dopo aver perso gara-2 e gara-4 in trasferta soltanto all'overtime, il Lugano è finalmente riuscito a espugnare l'Hallenstadion in gara-6, quella più importante.
E ora - pareggiata la serie - i bianconeri hanno la grande occasione di vincere il titolo davanti ai propri tifosi nella serata di venerdì 27 aprile, esattamente dodici anni dopo l'ultima volta. «È difficile trovare le parole per descrivere questa situazione», ha dichiarato un galvanizzato Matteo Romanenghi dopo il match. «Abbiamo avuto il merito di disputare una partita incredibile, ma non è ancora finita. Dobbiamo andare fino in fondo e chiuderla a casa nostra. La nostra forza? Abbiamo tantissimi leader in squadra che hanno esperienza da vendere e che sanno come reagire di fronte a ogni difficoltà. È stata una vera gioia festeggiare questo successo, la partita è stata una sofferenza, ma abbiamo meritato».
Anche Giovanni Morini è ovviamente soddisfatto in seguito al 3-2 maturato nella tana dei Lions... «Il grande cuore che abbiamo messo in pista è stata la chiave della partita», ha concluso proprio il numero 23 bianconero. «Lo Zurigo ha spinto davvero tantissimo ma grazie al nostro carattere e a un Elvis immenso, siamo riusciti a resistere e a trovare il modo di portare a casa questo match, che è stato difficile sotto tutti gli aspetti. Siamo un gruppo molto coeso e lo abbiamo dimostrato nell'arco di tutta la stagione: le difficoltà incontrate ci hanno anche dato fiducia, poiché siamo diventati consapevoli che il nostro gruppo è in grado di sopperire a qualsiasi assenza. Questo è il nostro mantra, il nostro dna. Gara-7? Difficile da descrivere, sarà speciale, dove ancora una volta daremo più del massimo. È un'occasione incredibile vincere il titolo davanti ai nostri tifosi, non possiamo sprecarla».