HCAP«Ora tutte le squadre conoscono il gioco dell'Ambrì»

AMBRÌ - Sei punti in nove partite, mai un successo pieno. Il 2018 a tinte biancoblù è iniziato a ritmi lentissimi. La formazione di Luca Cereda, ormai quasi certa di dover disputare la finale playout contro il Kloten, sta cercando di trovare un ritmo di crociera accettabile. Prima della pausa olimpica, i leventinesi giocheranno ancora tre partite, due in casa contro Servette (questa sera) e Friborgo (giovedì) e una in trasferta a Davos (venerdì). 

Con il difensore Marc Gautschi ci siamo soffermati sul momento che sta attraversando il team sopracenerino. 

Marc, siete reduci da un weekend in cui avete conquistato due punti e dove avete conosciuto troppi alti e bassi...
«Senza dubbio è un momento abbastanza complicato. Ci manca la costanza nel rendimento, è troppo tempo che non vinciamo due partite di seguito. È difficile spiegare i motivi di questa involuzione. Ad esempio venerdì con il Bienne meritavamo i tre punti, mentre penso che i primi due tempi di Berna siano stati i peggiori della nostra stagione. Ad ogni modo due punti in due partite sono troppo pochi, ma è stato importante chiudere in crescendo la sfida di sabato alla PostfinanceArena». 

Pensando a come giocavate fino a qualche settimana fa, come ti spieghi questa involuzione nel gioco?
«È sempre difficile da dire. Ci sono diverse componenti che influiscono, senza dubbio. Ora, ad esempio, le squadre conoscono molto meglio il nostro gioco, visto che ci hanno incontrato già 3-4 volte. Peccato, perché prima di Natale eravamo lì vicini alla riga. D'altro canto penso che, dopo un filotto di risultati deludenti, sia ancora più difficile reagire per un gruppo giovane come il nostro...».

Avete 15 punti di distanza dal decimo posto. Pensi sia un gap colmabile? 
«Sicuramente sono tanti. L'obiettivo del decimo posto deve però rimanere nella nostra lista, ma sappiamo che è tutt'altro che semplice da raggiungere. L'11esimo rango non possiamo farcelo scappare. Iniziare un'eventuale serie di finale playout in casa rappresenta sicuramente un vantaggio. Questa settimana dobbiamo assolutamente fare punti e vincere almeno le due sfide in casa». 

Questo Kloten, in crescita nelle ultime settimane, fa paura?
«Paura è la parola sbagliata. Certamente c'è rispetto. Malgrado quest'anno li abbiamo battuti tre volte in tre match, quella zurighese resta una squadra interessante e ricca di giocatori di talento. Si vede la mano di Kevin Schläpfer. Anche per loro la finale playout sarà una situazione un po' nuova, in più hanno diversi giocatori che a fine anno andranno via. Da quest'ultimo punto di vista dipenderà da ogni singolo giocatore...».

Il tuo contratto giunge in scadenza al termine del campionato. E poi...? 
«Al momento non ho ancora preso una decisione. Fisicamente mi sento molto bene, ma ho un paio di offerte anche al di fuori dell'hockey. Quindi devo pensare bene. Come ha detto in passato Paolo Duca, raramente un giocatore ha la fortuna di poter scegliere quando smettere... Ora però c'è un finale di stagione a cui pensare, poi vedrò...».