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HCAPConz, valore aggiunto: «Ci davano lontanissimi dalla linea, invece siamo lì»

26.10.17 - 08:31
Il portiere 26enne, giunto in Leventina la scorsa estate dopo la rottura con il Friborgo, si sta rilanciando alla grande nell'Ambrì targato Cereda: «La fiducia dello staff mi ha aiutato»
Keystone
Conz, valore aggiunto: «Ci davano lontanissimi dalla linea, invece siamo lì»
Il portiere 26enne, giunto in Leventina la scorsa estate dopo la rottura con il Friborgo, si sta rilanciando alla grande nell'Ambrì targato Cereda: «La fiducia dello staff mi ha aiutato»
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AMBRÌ - Sicuro, in grande crescita e sempre più decisivo, Benjamin Conz - giunto in Leventina la scorsa estate dopo la rottura con il Friborgo -, si sta rivelando un valore aggiunto di questo Ambrì targato Cereda. Aiutato dal sistema difensivo voluto dal coach, l’estremo difensore sa infondere sicurezza all’energica truppa biancoblù e si è reso protagonista di alcuni autentici “big save”: nelle ultime 5 uscite - condite dai 9 punti conquistati - ha incassato solo 5 gol. «In questo momento la squadra svolge un ottimo lavoro, tutti remano nella stessa direzione per raggiungere l'obiettivo - spiega Benjamin Conz - Già ad inizio stagione si giocava bene, ma commettevamo qualche errore di troppo, ora stanno diminuendo e i risultati arrivano. Anch’io mi rendo conto di giocare su un buon livello, ma è anche grazie all’aiuto dei compagni. Il sistema di Cereda è ideale, il gioco è molto aggressivo e si mette pressione agli avversari, spesso costretti a tirare da zone periferiche: questo facilita il mio compito».

Quel che è certo è che Conz si è calato bene nella realtà biancoblù. «Molto. Avevo la fortuna di conoscere già diversi giocatori e questo aiuta. Lo staff e l’ambiente sono eccellenti».

Il lavoro con Pauli Jaks, coach dei portieri, sta dando i suoi frutti. «Esattamente, conoscevo già Pauli poiché mi ha allenato nelle nazionali svizzere juniori. I suoi metodi mi piacciono, è sempre pronto ad aiutarci e discutere nel caso di necessità».

Terminata la scorsa stagione, decisamente tribolata, l’Ambrì ha cambiato molto iniziando un nuovo corso. Tante “scommesse”, tante scelte anche coraggiose che fin qui stanno pagando. I biancoblù, 19 punti in 17 match, si trovano a ridosso della linea e hanno dimostrato di poter dare filo da torcere a ogni avversario. «Nei pronostici ci davano lontanissimi dalla linea, e invece siamo lì. Chiaramente non abbiamo la squadra più talentuosa del campionato, ma siamo quella con più voglia di giocare a hockey e dare tutto. Abbiamo mostrato carattere e non molliamo, questi aspetti sono anche più importanti del puro talento. Continuando così potremo anche toglierci delle soddisfazioni. Il cammino però è molto lungo, vedremo quello che arriva senza pensare troppo in là. Ora ci concentriamo sul Davos, che aspettiamo alla Valascia venerdì».

Dopo il gelido addio ai Dragoni, uno degli obiettivi di Conz era quello di rilanciarsi e per farlo ha sposato il progetto Ambrì. «Sono molto contento di questa scelta e di far parte di questo gruppo. I cambiamenti e il progetto li ho trovati subito molto interessanti, il buon inizio di stagione fa piacere e la decisione si sta rivelando giusta, spero di poter continuare in questa direzione. La scorsa stagione ormai è andata, dal momento che ho firmato ad Ambrì ho iniziato a pensare al bene della mia nuova squadra e qui ho sentito subito la fiducia dello staff. È un aspetto che mi ha aiutato nel buon avvio di campionato».

In casa Ambrì non mancano comunque gli aspetti da migliorare, a partire dall’incisività sottoporta. «Già da alcune settimane stiamo lavorando molto sull’aspetto offensivo per cercare di mettere più “traffico” davanti alla porta e maggiormente in difficoltà i portieri avversari. Siamo sulla buona strada, bisogna continuare a perseverare: arriveranno anche gol di rebound, deviazioni, reti sporche... non le più belle ma importanti. Sono quelle che ci mancano in questo momento. Con Luca ci stiamo lavorando».

Con il rientro di Descloux da Ginevra - pure lui apparso in forma -, in casa Ambrì si è creata una bella e sana concorrenza interna. «È un aspetto positivo, fondamentale nell’hockey moderno, è importante per la squadra anche nel caso in cui uno di noi due si dovesse infortunare», conclude Benjamin Conz.

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