Bianconeri in vetta (in compagnia del Berna) e biancoblù sopra la riga: meglio di così...
AMBRÌ/LUGANO - Quello appena andato agli archivi è stato un weekend da sogno per il Ticino hockeystico. Lugano e Ambrì hanno infatti incamerato la bellezza di 12 punti.
L'Ambrì ha reagito come meglio non poteva al brutto scivolone patito lunedì sera all'Hallenstadion, battendo giovedì il Servette e venerdì il Losanna con due prestazioni caparbie colme di sudore e sacrificio. Il coraggio e l'intuito di Luca Cereda di promuovere alcuni Rockets sono insomma stati ripagati. I vari Goi, Mazzolini e Incir hanno infatti offerto due prestazioni di sostanza. Contro le quattro squadre sotto la riga – Kloten, Langnau, Servette e Losanna – i leventinesi hanno ottenuto il massimo bottino. Questo dato, alla luce di ciò che capitava in passato dove i leventinesi spesso sbagliavano le partite da non sbagliare, non può che fare notizia. È sintomo di maturità, è sintomo che qualcosa in Leventina è cambiato. Merito di Luca Cereda, un allenatore esigente e soprattutto coerente nelle sue decisioni.
Più a sud c'è un Lugano che non si ferma più. 6 vittorie di fila, 24 gol fatti e soli 8 subiti. Insomma dalle parti della Resega è tornato a splendere il sereno. La società sottocenerina ha trovato un direttore d'orchestra che, quatto quatto, sta dando un'identità ben precisa a questa squadra. E le ultime partite stanno a dimostrare che la strada intrapresa da Greg Ireland e il suo team è quella giusta. Nel fine settimana è tornato a fare ciò che gli riesce meglio anche Linus Klasen: segnare. Dopo un avvio di stagione un po' in sordina lo svedese – contro Friborgo e Davos – ha messo a segno tre reti. Tutte pesanti e tutte molto belle. In generale questa squadra sta mettendo le basi per un campionato di spessore. Guai però a mollare di un centimetro: nell'hockey, e nello sport in generale, sono proprio i centimetri a fare molto spesso la differenza...