Kevin Schläpfer considera ancora pericolosi i bianconeri: «Questa situazione l'hanno già vissuta con lo Zurigo. E sono passati. I biancoblù devono sbloccarsi in casa»
LUGANO - Da qualche mese, da quando il Bienne l'ha rimpiazzato con McNamara, non fa più il coach. Nonostante non sia più seduto su panchina di LNA, delle squadre e dei giocatori, sa in ogni caso tutto. È comunque il suo mondo. È comunque - anzi forse è meglio dire "sarà comunque" - il suo lavoro. Stiamo parlando di Kevin Schläpfer, al quale abbiamo chiesto una mano nel tentativo di sbrogliare la matassa di post season.
Cosa succederà?
«È una bella stagione - ha ammesso il 47enne basilese - le serie sono tirate e molto intense. Ci stiamo divertendo».
Questo però avrebbe potuto dirlo qualsiasi tifoso. Per sapere invece come finiranno le semifinali ci vuole l'"esperto". Cominciamo da Berna-Lugano...
«Avanti 1-0, i bianconeri hanno perso una ghiotta opportunità. La serie però non è per loro per nulla compromessa, anzi... D'altronde anche con lo Zurigo si sono trovati in questa situazione. Poi hanno vinto gara-4 in casa, sono andati a imporsi all'Hallenstadion e hanno chiuso. A Lugano fanno bene a sperare».
Però non possono sbagliare.
«Vero. Andare sotto 1-3 sarebbe tremendo. Pensare, a quel punto, di recuperare - sapendo di dover andare a vincere due volte alla PostFinance Arena - risulterebbe infatti difficile. No, il match da vincere assolutamente è quello di martedì».
E come si battono gli Orsi?
«Tranne l'ultima sfida, nella quale ha commesso troppi errori, il Lugano ha fin qui mostrato un'ottima organizzazione difensiva. Deve tornare a chiudere la propria gabbia. Deve sperare di riavere subito il miglior Elvis Merzlikins. Credo che i bianconeri possano concedere al massimo un paio di reti agli avversari per conservare delle possibilità di successo. Se ne subiranno di più sarà complicato: fatico infatti a pensare il Berna incassare quattro, cinque o più gol».
Chi può essere l'uomo in più dei ticinesi?
«Merzlikins, ovviamente. E anche Brunner. Tornerà?».
Ha ricominciato a pattinare. È difficile però che sia in pista già in gara-4.
«Damien è un giocatore importantissimo. Ha alti e bassi, ma può essere devastante. Se è in serata è capace di vincere da solo un confronto. Per questo il Lugano deve tentare di recuperarlo in fretta».
E Zugo-Davos?
«Ah, lì può succedere di tutto. Davvero. Prima dell'inizio dei playoff mi ero sbilanciato dicendo che chi l'avesse spuntata tra Davos e Losanna avrebbe potuto fare bene, raggiungere la finale. Ci siamo...».
Certo che una serie del genere dev'essere complicata da vivere in panchina. Si perdono anni di vita...
«Ma no. Anzi è eccitante essere protagonisti di una sfida così. Le preoccupazioni, grosse, ci sono quando fai i playout».
Dove l'Ambrì sembra ormai quasi spacciato.
«Con il Friborgo il risultato pare segnato. I biancoblù a questo punto devono guardare allo spareggio. Che possono chiudere tranquillamente».
Rapperswil o Langenthal non spaventano?
«Se l'Ambrì gioca da Ambrì, se gioca da squadra di LNA, si salva senza problemi. Deve però cominciare a vincere in casa - e magari gara-4 con il Friborgo è una buona occasione per sbloccarsi - ed essere più concreto. Giocare alla Valascia, con quell'ambiente e quei tiosi, è difficile per ogni avversario. È su quell'aspetto che i ticinesi devono puntare per confermarsi tra le big dell'hockey svizzero».