L'ex attaccante di Lugano e Ambrì degli anni '90, Stefano Togni, ha commentato la situazione dei bianconeri e della LNA in generale: «Il Berna è fortissimo, ma occhio al Ginevra»
LUGANO - Questo fine settimana terminerà la regular season 2016/2017 e verranno decisi gli accoppiamenti per i playoff.
Il Lugano - attualmente ottavo in classifica con 68 punti - affronterà nella serata odierna il Losanna alla Malley, mentre domani ospiterà i Lions. Nella graduatoria i bianconeri contano due punti in meno del Bienne (70) e quattro in meno di Ginevra e Davos (72) e, a dipendenza dei risultati, potrebbero ancora raggiungere il quinto posto della graduatoria.
A proposito di questa situazione si è espresso l'ex attaccante di Lugano e Ambrì degli anni '90 Stafano Togni.
Stefano, il Lugano ha raggiunto i playoff ma non può ovviamente abbassare la guardia: ora si inizia a fare sul serio...
«L'obiettivo minimo è stato raggiunto, anche se sono dell'idea che il Lugano abbia una rosa molto competitiva e avrebbe dovuto piazzarsi nelle prime quattro posizioni. In ogni caso non sarà semplice centrare la quinta piazza: nelle ultime due partite i bianconeri proveranno ovviamente a mettere in cascina più punti possibili per poter migliorare l'attuale ottavo posto, ma anche se non ce la facessero sono fiducioso. Dopo un periodo costellato da alti e bassi, la musica sembra essere cambiata».
Ireland ha effettivamente avuto un buon impatto sulla squadra...
«Il nuovo coach è stato bravo a proporre un sistema difensivo molto affidabile che ha permesso alla squadra di diventare più solida. I giocatori hanno ritrovato il piacere di giocare che era venuto a mancare negli ultimi tempi e questo è sicuramente un aspetto positivo in ottica playoff. Ora inizierà un nuovo campionato dove si riparte da zero e dove tutto potrà succedere».
E con Ireland, oltre a Fazzini, i tifosi hanno avuto la possibilità di godersi un nuovo Lapierre: più pulito e più decisivo...
«Il Lugano ha bisogno dei propri stranieri sul ghiaccio e non sulla panchina dei penalizzati. Da quando è arrivato il nuovo coach, Lapierre si concentra finalmente molto di più sul gioco lasciando da parte bagarre e provocazioni. Mi ha sorpreso molto nelle ultime settimane e ora per il gruppo si sta rivelando un'arma in più. Nei playoff giocatori del suo calibro sono molto preziosi sia in fase difensiva, sia in quella offensiva, sia per quanto riguarda l'aspetto caratteriale: non molla mai e quando si comporta come un giocatore di hockey è un esempio per tutti».
Berna, Zurigo, Zugo o Losanna: chi vedresti meglio per il Lugano?
«È vero che per vincere il titolo bisogna battere tutte le squadre, ma quest'anno Berna, Zurigo e Zugo hanno disputato un campionato davvero incredibile, esprimendosi sempre ai massimi livelli. Fra le prime quattro squadre il Losanna, nonostante esprima un gioco che mi piace molto, è indubbiamente inferiore».
...e una mini-rivincita contro il Berna?
«Sicuramente la squadra avrebbe una motivazione doppia ad affrontare il Berna, anche se gli Orsi è meglio incontrarli dopo i quarti di finale. Quest'anno hanno dimostrato di essere fortissimi in tutti i reparti ed è difficile trovare loro un punto debole».
Due parole sul Ginevra: fino a un mese fa era quasi da buttare via, mentre adesso è diventato veramente pericoloso...
«Sono arrivati due giocatori importanti: Paré e Bezina. Il primo si è adattato molto bene al nostro campionato e va in rete con una costanza impressionante, mentre il difensore - molto carismatico - ha ricompattato il suo ex spogliatoio. Bisogna tenere d'occhio le Aquile perché possono essere la mina vagante dei playoff».