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HCL - L'ANALISIDr. Jekyll e Mr. Hyde: è un Lugano da psicoanalisi

04.12.16 - 10:02
I bianconeri hanno chiuso una settimana folle, condizionata dalla rimonta subita a Kloten, dalla vittoria contro il Friborgo e dalla situazione di Shedden che è stato confermato dalla società
Dr. Jekyll e Mr. Hyde: è un Lugano da psicoanalisi
I bianconeri hanno chiuso una settimana folle, condizionata dalla rimonta subita a Kloten, dalla vittoria contro il Friborgo e dalla situazione di Shedden che è stato confermato dalla società
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LUGANO - Riuscire a capire questo Lugano a volte diventa davvero complicato per tutti: tifosi, addetti ai lavori e, in alcune circostanze, anche per i giocatori stessi, per lo staff tecnico e per quello dirigenziale. Analizzando la settimana andata in archivio ci sarebbe da impazzire, da scrivere direttamente un libro per cercare di capire il momento che sta vivendo la truppa bianconera.

Un momento comunque più nero che bianco, ma che il roboante successo ottenuto contro il Friborgo sabato potrebbe - si spera - far cambiare. Non c'è comunque da illudersi perché il complesso di Huras è giunto alla Resega soltanto fisicamente, mentre mentalmente Bykov e compagni sono rimasti in terra burgunda: una cosa però è certa, se il Lugano gioca con questa fame, con questa cattiveria in attacco e in difesa può rialzare la testa.

Quando Fazzini (quattro reti in una settimana non sono certo frutto del caso!) e soci vogliono giocare, quando mettono impegno e la rabbia giusta possono battere chiunque. Quando lottano su ogni disco anche davanti a Merzlikins allora diventa difficile per tutti... certo che se poi la squadra smette di pattinare, resta passiva su tutti i fronti e anche dalla panchina non arriva nessun input, allora tutto cambia e qualsiasi squadra può giganteggiare sulle briciole dei bianconeri.

Proprio sul fronte panchina c'è da scavare e capire cosa sta succedendo a Shedden. L'head coach è un tecnico molto duro, che dice le cose in faccia anche in modo schietto e sincero e questo a volte può anche essere controproducente. A Kloten, per esempio, i suoi ragazzi dopo l'ottimo primo terzo hanno dato l'impressione di abbandonarlo del tutto e lo stesso canadese non ha reagito: il suo coaching è stato praticamente nullo.

Ecco anche perché la società ha provato ad analizzare la situazione, ha provato a capire se era il caso di cambiare guida tecnica per poi confermarlo... almeno per ora. Certo le divergenze avute negli ultimi periodi non hanno aiutato, ma anche la società deve prendersi le proprie colpe. Il mercato estivo avrebbe dovuto puntellare una squadra che lo scorso aprile si era giocata una finale di playoff, mentre alla Resega sono giunti giocatori sconosciuti allo stesso head coach o non totalmente affini alla sua idea di gioco. È vero che Zackrisson a Kloten, nel primo periodo, e Martensson contro il Friborgo hanno dato segni di vita, ma è ugualmente vero che per il tipo di hockey preferito da Shedden, questo Lugano avrebbe necessitato di altri tipi di giocatori.

È vero, il passato con si può cambiare, ma la truppa sottocenerina deve imparare molto dal passato recente: con la grinta, con la giusta cattiveria - come quella di Sannitz che ha fatto sfoggio di tutta la sua grinta e del fisico contro Schilt - e con la fame che caratterizza le grandi squadre, la strada verso i playoff può tornare a farsi pianeggiante, altrimenti tutto diventa complicato. Il Lugano deve quindi svestire i panni di Edward Hyde, per indossare quelli di Herny Jekyll e dare sfoggio di tutte le sue qualità.

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COMMENTI
 

GI 7 anni fa su tio
Se qualcosa fosse cambiato....lo vedremo già alla prossima partita.....una rondine non fa primavera....ma, tant'è l'anno scorso non è che fossimo piazzati molto meglio sia in termini di allenatore che di classifica......

sergejville 7 anni fa su tio
Macchè psicoanalisi. E' semplicemente rientrato qualche giocatore (anche se quando si rientra dopo un mese o 3 settimane non è mai facile) e l'avversario era abbordabile o cmq nella stessa zona di classifica. Tutto lì.
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