Sconfiggendo il Losanna 3-2 i biancoblù hanno forse acquisito la fiducia necessaria che era venuta a mancare negli ultimi tempi
AMBRÌ - Kossmann si, Kossmann no! Il tanto atteso avvicendamento in panchina non è arrivato, nonostante il CdA dell'Ambrì si sia riunito ieri - sabato 19 novembre - per valutare la situazione.
In casa leventinese si è dunque tirato un sospiro di sollievo, anche perché la squadra si è fermata a cinque sconfitte consecutive che corrispondevano anche a nove nelle ultime dieci gare. Contro il Losanna si è infatti vista una reazione dopo che i ticinesi erano sotto 2-0 al 40'. Reazione che ha di fatto permesso all'head-coach di restare al suo posto.
La sostanza però non cambia: con Kossmann in panchina i biancoblù hanno ottenuto solamente 22 punti in 25 partite, presentano la peggior difesa (78 segnature subìte) nonché il peggior attacco (53 reti realizzate) del campionato e hanno disputato più gare di tutti.
Uno degli aspetti negativi del gruppo, manifestatosi anche venerdì contro i vodesi, sta nel fatto che la squadra incassa, spesso e volentieri, troppe reti nei primi minuti di ogni incontro e si ritrova già nel corso del primo tempo a dover rincorrere il risultato. In questo modo la squadra si rende protagonista di un dispendio di energie notevole e anche quando riesce a recuperare il punteggio, crolla poi nel finale.
La reazione vista contro il Losanna è per certi versi impressionante, perché quando sembrava che la squadra non ne avesse più e si avviava verso la sesta battuta d'arresto consecutiva, è riuscita a reagire ed è finalmente stata trascinata dai suoi uomini migliori, ovvero Emmerton e Hall. I due stranieri, ultimamente, stanno trovando la via della rete con una certa costanza.
Anche il rientro di Mäenpää è stato prezioso per dare equilibrio al reparto arretrato, nonostante il difensore finlandese la stava combinando grossa. A una manciata di secondi dal 60' infatti, con il punteggio sul 3-2, non ha liberato il disco da dietro la porta "obbligando" Ngoy a sdraiarsi sullo stesso per impedire ai vodesi di siglare il clamoroso pareggio. Il rigore seguente è stato fortunatamente parato dalla saracinesca Zurkirchen, il quale si è rivelato per l'ennesima volta l'uomo della provvidenza.
Le basi ci sono anche se chiaramente la squadra necessiterebbe di quella classica scossa psicologica per poter ripartire da quanto di positivo mostrato nell'ultimo periodo contro i vodesi e la medicina migliore, in questi casi, sarebbe l'allontanamento del coach. La dirigenza ha però deciso diversamente e lunedì c'è il derby. I leventinesi hanno la fortuna di incontrare un Lugano anch'esso abbastanza in crisi di risultati: un successo rilancerebbe ovviamente le quotazioni del gruppo, ma al contrario un'altra battuta d'arresto, porterebbe la squadra a dieci sconfitte in dodici incontri e il discorso ricomincerebbe da capo.
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