L'idolo della Valascia Jean-Guy Trudel: «Soffro ogni volta che vedo un risultato negativo dei biancoblù»
PEORIA - Ancora oggi se in Leventina pronunci il nome di Jean-Guy Trudel gli occhi di molti tifosi biancoblù diventano lucidi. Il 41enne, unitamente ad Erik Westrum, è stato uno degli ultimi veri idoli della Valascia. È stato uno degli ultimi campioni capace di legare il proprio nome a stagioni vincenti e convincenti da parte dei leventinesi.
In maglia biancoblù il canadese aveva accumulato qualcosa come 263 punti (116 gol) in 198 incontri dal 2003 al 2007. Numeri da capogiro, numeri che letti oggi non possono che far venire tanta malinconia ai tifosi. Dalla sua partenza di nove anni fa l'Ambrì soltanto in un'occasione ha disputato di nuovo i giochi per il titolo.
«Ho molti ricordi eccezionali - è intervenuto proprio Trudel ai nostri microfoni - Già soltanto far parte di quel club, che ha una tradizione e una storia ricchissime, è stato fenomenale. Sono ancora adesso irritato per il fatto che non siamo stati in grado di portare il titolo ad Ambrì. È il mio più grande rimpianto».
Nelle scorse settimane il tuo nome era stato accostato alla panchina dell’Ambrì: «No, la società non mi ha mai chiamato, mi sarebbe piaciuto l'avesse fatto. Mi piacerebbe davvero poter tornare. È il miglior posto possibile dove poter festeggiare una vittoria».
Arrivasse dunque una chiamata Jean-Guy Trudel prenderebbe subito l’aereo? «Sono innamorato della Svizzera e, quindi, sì, tornerei certamente di corsa. Per me il Ticino è il posto più bello del mondo. Amo lo stile di vita e le persone e ringrazierò sempre l'Ambrì per aver dato a me e alla mia famiglia la possibilità di vivere e giocare dalle vostre parti. La LNA la seguo costantemente. Soffro ogni volta che vedo un risultato negativo».
Attualmente l'ex cecchino biancoblù ricopre il ruolo di coach e general manager dei Peoria Rivermen: «Esattamente. Mi occupo delle trattative, dei contratti, perché abbiamo un tetto salariale da rispettare. Soprattutto però sono l'head coach. Mi impegno per dare il 100% in quel che faccio. Mi piace far crescere e aiutare i giocatori a rendere al massimo e, ovviamente, amo vincere».
Alla fine della chiacchierata Jean-Guy Trudel ci ha tenuto a spedire un messaggio ai tifosi biancoblù: «La ragione per cui l'Ambrì è così speciale sta nel supporto che voi supporter avete mostrato durante gli anni. In un buon momento o in uno difficile siete sempre stati con la squadra. Non cambiate mai. Le grandi cose succedono nei grandi posti e alle grandi persone. Penso davvero che un giorno potrete festeggiare il titolo che avete sempre sognato. Mi mancate. Forza Ambrì».