Reduce da una serie infinita di infortuni, il 25enne canadese sta giocandosi in AHL una nuova chance. Dovesse dimostrarsi finalmente sano, tornerebbe a far gola ai nostri club
WINNIPEG (Canada) – Ottava scelta assoluta al draft NHL 2009. Basterebbe questo per raccontare delle qualità di Scott Glennie. Per essere chiamato tanto in alto, per superare una concorrenza spietata, non bastano infatti un bel sorriso e una gran capacità di convincimento. Bisogna saper fare la differenza sul ghiaccio. E lui, fino a qualche anno fa, era considerato una sicura futura star.
Le piste NHL, per il canadese, si sono tuttavia rivelate più dure del previsto, anzi si sono rivelate del tutto indigeste. Con i Dallas Stars, la franchigia che lo aveva draftato, Glennie ha infatti collezionato una sola presenza. E tanti viaggi in AHL con i Texas Stars. Lì ha fatto bene (135 punti in 271 match) ma è anche stato costretto a confrontarsi con ripetuti stop per infortuni alla mano e alle spalle. Per non parlare delle commozioni cerebrali.
Gli acciacchi hanno spinto il canadese a rimanere a riposo per tuta l'ultima stagione. Per tornare in forma. Per tornare a essere affamato di hockey. La fame è "salita" dalla scorsa primavera quando, chiuso con Dallas, il 25enne si è proposto nel Vecchio Continente, alla Svizzera, per ricominciare. I club di LNA non si sono in ogni caso fidati e così Glennie è stato costretto a ripiegare sulla AHL, su quei Manitoba Moose che, essendo di Winnipeg, già conosceva e tifava. Il suo passaggio in quella Lega è in ogni caso solo temporaneo: se si terrà alla larga dai guai (fisici) siamo infatti certi che i team rossocrociati si metteranno in fila per provare a ingaggiarlo. Ma c'è tempo. C'è tempo...