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LNA«Il Davos campione e Lapierre che ci fece perdere la testa». Ora lo scaramantico Kreis vuol godere

06.11.16 - 11:00
Pur impegnato nel tentativo di regalare un po' di pressione ai colleghi, il coach dello Zugo non ha nascosto le ambizioni dei suoi: «Vogliamo arrivare in fondo»
«Il Davos campione e Lapierre che ci fece perdere la testa». Ora lo scaramantico Kreis vuol godere
Pur impegnato nel tentativo di regalare un po' di pressione ai colleghi, il coach dello Zugo non ha nascosto le ambizioni dei suoi: «Vogliamo arrivare in fondo»
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ZUGO – Scorri la classifica e dietro le “solite” corazzate Zurigo e Berna c'è lo Zugo. Non è d'altronde una sorpresa: è da anni infatti – salvo pochissimi passaggi a vuoto - che i Tori sono sempre “sul pezzo”, sempre competitivi. Sempre gli stessi: tantissima qualità, tantissimo carattere e tantissima... delusione nei playoff.

Problema, quello del calo primaverile, che ha impedito loro di acciuffare un titolo che, vista la loro continuità, forse sarebbe anche stato meritato.

L'attesa in ogni caso, alla Bossard Arena, potrebbe essere sul punto di finire: mai come quest'anno, infatti, lo Zugo pare attrezzato per arrivare fino in fondo. Sono gli addetti ai lavori – coach, giocatori, agenti – a dirlo: la truppa di Harold Kreis ha tutto per lasciare il segno.

«Io sono assolutamente scaramantico – ci ha interrotti tra una risata e l'altra proprio Harold Kreis – quindi non voglio sentire questi discorsi. Sono, poi, scaramantici pure tutti i miei colleghi: per questo non parlano mai delle loro squadre come favorite, per questo “regalano” a noi tutta la pressione».

È innegabile però che, nella corsa al titolo, avete le possibilità di recitare un ruolo di primo piano.
«Non abbiamo le qualità e i numeri di Zurigo, Berna o Lugano ma... sì, è vero: vogliamo provarci. Siamo convinti di potercela giocare con qualsiasi avversario».

E dire che, dopo l'addio di Pierre-Marc Bouchard, sniper che ha lasciato il segno sulle ultime due regular season (con 118 punti in 98 match), il valore delle vostre azioni pareva in calo.
«Sono contento che si parli di ciò. Con Pierre-Marc partivano consapevoli di avere già qualche punto “facile” a disposizione. Senza di lui siamo stati costretti a reinventarci, a modificare il nostro gioco, a dare tutti un po' di più. La difesa, il powerplay, il boxplay, ora ricerchiamo la perfezione ovunque».

Ciò però è pericoloso. Andando a tutta velocità ora, non si rischia di arrivare a marzo completamente senza benzina?
«No, perché mai come quest'anno sto utilizzando tutti i giocatori a mia disposizione. Sto dando spazio a quattro linee, sto facendo in modo che il minutaggio sia ben bilanciato tra tutti gli elementi della rosa. Il problema, più che altro, riguarda gli infortuni. Non abbiamo un gruppo numerosissimo: se vorremo fare molta strada nei playoff dovremo essere anche fortunati e arrivare “sani” a quel punto della stagione».

I playoff. Negli ultimi due anni la vostra gita nella post season è stata brevissima.
«Ma in entrambi i casi non abbiamo ottenuto quanto meritato. Nel 2014/15 perdemmo in sei match contro il Davos e questo, purtroppo, per qualche errore individuale. Nel 2015/16 giocammo due grandi partite, le prime, contro il Lugano ma ci ritrovammo 0-2. Poi Lapierre ci fece perdere la testa. A ogni modo, se ci fate caso, stiamo parlando di un'avversaria futura campione e di una finalista...».

Ora dunque è il vostro turno?
«Lo spero davvero. Ci proveremo con tutte le nostre forze».

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COMMENTI
 

sergejville 7 anni fa su tio
Zugo forte e finora praticamente senza infortuni!!!
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