Ginevra o Friborgo: dall’unico quarto di finale ancora in gioco uscirà l’avversaria dei bianconeri in semifinale. Quale sarebbe la sfidante ideale?
LUGANO - La gioia, l’euforia per le semifinali raggiunte, per aver superato dopo 10 anni lo scoglio (anche mentale) dei quarti di finale, è ancora viva, intensa nei cuori dei tifosi, dei giocatori e dello staff del Lugano. Il risveglio questa mattina è stato sicuramente costellato da tanti sorrisi e dai ricordi della serata della Resega, ricca di emozioni. Si era parlato di una serie forse non adatta ai deboli di cuore… gara-2 e gara-3 hanno mascherato questo fattore, ma gara-4 ha regalato un vortice di sensazioni e stati d’animo che difficilmente verranno dimenticati.
Ora ci sarà da recuperare energie e infortunati in vista della semifinale; le urla di gioia, i sorrisi e le feste dovranno fare spazio nuovamente alla concentrazione e alla preparazione della complicata sfida che attende gli uomini di Shedden. Se una semifinale è già nota (Davos-Berna), l’altra non è ancora definita; molto probabilmente i bianconeri ritroveranno sulla propria strada quel Ginevra capace di eliminarli (ai quarti di finale) negli ultimi due anni. Dare per “morti” i Dragoni friborghesi, però, potrebbe risultare sbagliato.
Quale potrebbe essere l’avversario adatto per questo Lugano?
Il Ginevra con la sua fisicità, la sua aggressività e i suoi talenti offensivi potrebbe risvegliare brutti ricordi… Il powerplay dei ginevrini è temibilissimo (basti pensare al bombardiere Loeffel), ma anche in attacco giostra un certo D’Agostini capace di far male a Merzlikins e compagni non solo in campionato e nei playoff, ma anche alla recente Coppa Spengler. Fu proprio lui, infatti, lo scorso 31 dicembre a realizzare la rete che sancì la vittoria in finale del Team Canada.
Il Friborgo, invece, dopo un avvio di campionato super è crollato in maniera inesorabile prima di riprendersi nell’ultimo periodo di regular season. Molto meno fisici (fatta eccezione per Sprunger… e Rubin ne sa qualcosa), ma tremendamente tecnici, i ragazzi di Zenhäusern potrebbero rappresentare una vera e propria mina vagante.
Questo Lugano, però, ha dimostrato contro i Tori di non dover temere nessuno sotto tutti i punti di vista; eliminato lo Zugo - che fermò la corsa del Lugano allora guidato da Huras nei quarti del 2013 - i ticinesi hanno di fronte se la possibilità di “vendicarsi” del Ginevra (mattatore dei bianconeri nel 2014 e nel 2015) o del Friborgo che, imponendosi per ben tre volte alla Resega, eliminò Vauclair e compagni nel 2012.
C’è un detto che dice che «la vendetta è un piatto che va servito freddo»...