Gregory Hofmann ha lasciato la sua firma, decisa e inequivocabile, sulla vittoria ottenuta dal Lugano in gara-4 contro lo Zugo. «Dobbiamo essere coscienti di avere la squadra per andare avanti»
LUGANO - Due gol fondamentali, due gol che prima hanno ridato vita al Lugano, poi l'hanno rimesso in carreggiata; due gol ricchi di rabbia e di voglia di vincere, una rabbia scaturita dalla squalifica scontata nelle prime due sfide disputate contro lo Zugo, una voglia di vincere che invece è intrinseca nel carattere e nel modo di giocare di Gregory Hofmann.
Migliore in pista, autore di giocate di prestigio degne del miglior Klasen, un tiro fulmineo neanche fosse Pettersson - da valutare le condizioni fisiche del numero 71 uscito malconcio da gara-4 alla pari di Lapierre -, Hofmann non vuole fermarsi e dopo aver vinto tutte e tre le serie dello scorso playoff, ci ha letteralmente preso gusto... «Certo che se arrivassi a sei serie consecutive vinte non sarebbe assolutamente male - ride, ma non troppo il buon Greg - È stata una serie complicata, nonostante il 4-0 finale, e il 5-4 col quale abbiamo chiuso i conti è lì a dimostrarlo. Sembra una banalità, ma questi sono i playoff: non hai mai battuto un avversario finché non suona la sirena finale dell'ultima partita».
In effetti, provare a dargli torto risulta complicato. Come si potrebbe sennò spiegare il vortice di emozioni vissute sotto le volte della Resega giovedì sera? «Quando eravamo sotto 0-2 i tifosi non hanno smesso un secondo di cantare, di incitarci e sospingerci. In un minuto e mezzo abbiamo fatto tre gol e poi ci siamo fatti recuperare, fino ad arrivare alla rete di Brunner a 2' dalla fine, praticamente 30" dopo il loro pareggio... Negli ultimi istanti loro ci hanno pressato come dei matti! Wow, è stata una partita incredibile! Abbiamo giocato un gran match con tutte e quattro le linee, Elvis ha parlato alla grande: abbiamo vinto con la passione e l'emozione che abbiamo messo sul ghiaccio», ha spiegato.
Ginevra o Friborgo: la strada verso la finale passerà, gioco forza, per la Romandia. Hofmann è carico e aspetta di conoscere il proprio avversario. «Ora inizia il bello. Avremo qualche giorno per ricaricare le batterie; dobbiamo essere coscienti che abbiamo la squadra, che possiamo davvero giocarcela; ora però godiamoci questa vittoria», ha sottolineato il numero 15 che ha anche analizzato la "sua" serie. «Dopo i due turni di sospensione ho incontrato qualche difficoltà a Zugo per ritrovare il ritmo partita, anche perché giocavo centro. Questa volta invece con Ale (Bertaggia, ndr) e Damien (Brunner, ndr) è stato tutto facile e naturale; la rabbia per quella squalifica, magari, l'ho messa sul ghiaccio per poter gioire qui davanti ai nostri tifosi».