Stefano Togni si è espresso a proposito del derby, dei biancoblù e degli avversari del Lugano: «Ginevra? Vedrei meglio i bianconeri contro una fra Zugo o Davos»
LUGANO - Questo fine settimana - venerdì 26 e sabato 27 febbraio - si disputano gli ultimi due turni di LNA e mai come quest'anno la lotta per conquistare gli ultimi due posti dei playoff è stata così serrata. Kloten (66 punti), Berna (64), Losanna (64) e Ambrì (63), sono infatti racchiusi in tre punti e saranno proprio il 49esimo e il 50esimo turno a pronunciare il verdetto.
In quest'ottica i leventinesi sono quelli messi peggio, anche se due successi - a Bienne e in casa contro il Lugano - potrebbero regalare i quarti di finale alla squadra. Dal canto loro gli Aviatori se la giocheranno due volte contro i Tigers, mentre Berna e Losanna si sfideranno fra di loro per poi affrontare rispettivamente Friborgo (in trasferta) e Ginevra (in casa).
A questo proposito è intervenuto l'esperto di hockey, nonché ex attaccante di Ambrì e Lugano degli anni '90, Stefano Togni.
Stefano, come la vedi la lotta per i playoff? Ce la farà l'Ambrì?
«Secondo me, anche se i biancoblù devono sperare in qualche passo falso delle dirette concorrenti, hanno tutto nelle loro mani. La squadra adesso deve mantenere alta la concentrazione e cercare di portare a casa sei punti contro Bienne e Lugano, senza pensare a quello che succede sulle altre piste. La matematica non li condanna ancora e alla fine si potranno tirare le somme. La formazione che vedo meglio in questa lotta è ovviamente il Kloten, visto che oltre a essere davanti in classifica, giocherà due partite contro il Langnau che è ormai tagliato fuori».
Il derby è sempre un derby. In quest'ottica però, visto che il Lugano ha il quinto posto blindato e non può più ambire alla quarta posizione, non potrebbe decidere di lasciare a riposo qualche pezzo grosso di modo da favorire i cugini nell'ultima di campionato?
«No, il derby vale molto per entrambe le squadre e si scende sempre in pista per vincere. Anche se sarà decisiva per l'Ambrì, il Lugano andrà sicuramente in Leventina concentrato, sia per portare a casa un successo, sia per preparare al meglio l'inizio dei playoff. Un professionista non pensa a fare calcoli, quando entra sul ghiaccio vuole solo vincere le partite, come è giusto che sia».
Se non dovessero farcela, i leventinesi possono solamente mordersi le mani, visto che hanno perso troppi punti preziosi per strada: vedi le recenti sconfitte casalinghe contro Berna e Kloten, quando le due squadre erano ancora in crisi...
«I ragazzi di Kossmann adesso devono lottare con il coltello fra i denti, ma è vero che d'altro canto hanno buttato via delle partite che dovevano assolutamente vincere. Oltre a Kloten e Berna, dico anche la gara contro il Davos: purtroppo questi punti mancano e adesso pesano come macigni. I biancoblù hanno sicuramente sofferto nel momento più importante della stagione dell'apporto degli stranieri. Tutti si erano abituati alle 30 reti stagionali di Giroux e personalmente mi aspettavo qualcosa in più anche da Emmerton. D'altro canto non si può nemmeno sempre incolpare gli stranieri, loro devono fare la differenza, ma non sempre possono girare al meglio. In questo contesto ci sono delle note positive: trovo che Grassi, Bianchi e Lhotak per esempio ne abbiano beneficiato, prendendosi le loro responsabilità e crescendo partita dopo partita».
Capitolo Lugano: nelle ultime cinque partite i bianconeri hanno vinto solo il derby. A cosa è dovuto secondo te questo calo? Può essere rischioso in vista dei playoff?
«La squadra ha avuto un calo, ma è normale avercelo nell'arco di una stagione, soprattutto dopo aver centrato una serie di successi consecutivi. I bianconeri si sono qualificati già da un po' di tempo per i playoff e li stanno preparando accuratamente. Probabilmente il gruppo ha lavorato duramente a livello fisico durante la pausa dedicata alle nazionali e arriverà pronto e carico per poter superare i quarti di finale. Ci sono stati anche degli infortuni, rientrerà per esempio Brunner, così Shedden riavrà tutti i suoi uomini di punta. Chiaramente quando iniziano i playoff inizia un nuovo campionato e tutti i giocatori avranno una mentalità diversa rispetto alle ultime partite di regular season».
L'avversario dei bianconeri sarà uno fra Davos, Ginevra e Zugo, racchiusi in pochi punti. Quale vedresti meglio per il Lugano?
«Vedrei meglio il Davos o lo Zugo. Sono squadre veloci ed è meglio affrontare nei quarti di finale avversari che presentano queste caratteristiche. Oltre tutto che questo Lugano potrebbe riuscire a sorprenderle in gara-1 in trasferta. Trovo invece che il Ginevra sia molto più temibile: è un gruppo completo e ha un buon mix fra giovani interessanti e giocatori di esperienza. È inoltre una formazione che nei playoff tira sempre fuori il meglio di sé e sarebbe meglio affrontarla solamente in caso di finale».
... e Lapierre? È stato un buon innesto secondo te?
«Lapierre ha portato esperienza, chili, è un giocatore che mette tanta energia sul ghiaccio e si sacrifica molto per la squadra. Prende inoltre colpi davanti alla porta e penso che sia stato un ottimo acquisto, soprattutto in vista dei playoff. Uno come lui è sicuramente meglio averlo in squadra che contro. Lo vedo bene e a dipendenza della partita può rivelarsi prezioso: trovo che le sue qualità mancavano al Lugano».