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HCLAl Lugano non riesce il colpaccio, Bossard Arena amara all'overtime

15.01.16 - 22:16
I bianconeri, a lungo in balia dei rivali ma mai domi, si sono arresi 2-3 davanti all'ambizioso Zugo
Al Lugano non riesce il colpaccio, Bossard Arena amara all'overtime
I bianconeri, a lungo in balia dei rivali ma mai domi, si sono arresi 2-3 davanti all'ambizioso Zugo
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ZUGO – Tanta sofferenza e un punto, il Lugano è stato battuto 2-3 all'overtime a Zugo.

I sessantaquattro punti conquistati (prima del match) e il secondo posto della graduatoria rendevano bene l'idea di che tipo avversario fossero i Tori. Di quanta fatica sarebbe toccata ai bianconeri nella trasferta alla Bossard Arena. Le previsioni della vigilia si sono materializzate in pista dove la truppa di Harold Kreis, quarto attacco ma soprattutto seconda difesa della LNA, ha a lungo mostrato di non essere per caso una delle maggiori candidate alla finalissima con vista sul titolo.

E se il Lugano, questo Lugano, è riuscito a giocare alla pari – magari soffrendo – contro una rivale tanto quotata, allora i tifosi ticinesi possono mostrare larghi sorrisi: la competitività del gruppo sapientemente condotto da Doug Shedden è stata, una volta ancora, certificata.

Contro i “muscoli” locali, i bianconeri hanno faticato a lungo, andando sotto nel punteggio (guizzo di Martschini al 12'26”) e rischiando, davanti alla grinta e alla velocità rivale, di cadere più volte già nel primo tempo. Anche il secondo parziale è stato di grande passione per gli ospiti i quali, fermati dalla sfortuna (palo di Bertaggia), a una manciata di minuti dalla sirena si sono trovati sotto 0-2 (Suri al 37'40”). La paura per un possibile rovescio è durata giusto 13” per il Lugano, capace di rialzare immediatamente la testa con Brunner (37'53”) per il fondamentale 1-2.

Per la rimonta ticinese non si è poi dovuto attendere molto: già al 45'30” Hofmann ha infatti trovato il modo di bucare Stephan, ristabilendo l'equilibrio. Il 2-2, riacciuffato con merito, non ha però dato slancio a Pettersson e compagni, presto tornati a soffrire parecchio l'intraprendenza locale. Ecco così che la terza sirena e i supplementari sono stati accolti con sollievo – almeno stando a quanto visto in pista – da coach Shedden. La pressione dello Zugo (che in giornata ha comunicato di aver ingaggiato Lukas Sieber fino a fine anno) è tuttavia continuata anche all'overtime e, al 61'41”, ha “prodotto” il punto di Immonen, quello del definitivo 3-2, quello che ha regalato due punti ai padroni di casa ma che non ha del tutto bocciato il Lugano.

I bianconeri hanno lottato a lungo con ardore; è con questo carattere che possono sperare di fare molta strada nella post season.

ZUGO-LUGANO 3-2 ds (1-0, 1-1, 0-1, 1-0)
Reti: 12'26” Martschini (Schlumpf) 1-0; 37'40” Suri (Holden) 2-0; 37'53” Brunner (Reuille) 2-1; 45'30” Hofmann (Bertaggia) 2-2; 61'41” Immonen (Grossmann) 3-2.
LUGANO: Merzlikins; Kparghai, Chiesa; Hirschi, Kienzle; Vauclair, Ulmer; Sartori; Klasen Filppula, Pettersson; Reuille, Stapleton, Brunner; Hofmann, Sannitz, Bertaggia; Walker, Dal Pian, Kostner; Fazzini. 
Penalità: Zugo 3x2'; Lugano 6x2'.
Note: Bossard Arena, 6'687 spettatori. Arbitri: Eichmann, Koch, Kaderli, Stuber.

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