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HCLVincente o futuro ex coach? I risultati di Shedden dipendono da Vicky&Co.

28.10.15 - 15:08
Visti i tempi dell’esonero, il nuovo allenatore è un gran lusso per il Lugano. Lui ci metterà esperienza e voglia. Starà però ai dirigenti far fare il salto di qualità al club
Ti-Press
Vincente o futuro ex coach? I risultati di Shedden dipendono da Vicky&Co.
Visti i tempi dell’esonero, il nuovo allenatore è un gran lusso per il Lugano. Lui ci metterà esperienza e voglia. Starà però ai dirigenti far fare il salto di qualità al club
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LUGANO - Sguardo attento e penetrante, piglio deciso e, per quanto capito, grande etica del lavoro. Doug Shedden, il nuovo coach del Lugano, ha fatto una buonissima impressione alla sua prima uscita ufficiale con addosso i colori bianconeri.

Il 54enne canadese, chiamato alla Resega per sostituire l’esonerato Fischer, ha riconosciuto limiti e qualità del gruppo, si è detto onorato per l’opportunità concessagli, ha sottolineato come, per risollevarsi, la squadra dovrà impegnarsi.

Tutto chiaro, tutto semplice, tutto scontato.

Qualità, carattere ed esperienza, al nuovo condottiero non mancano. Shedden, visti i tempi - brevissimi - nei quali è maturata la separazione da Fischer, non deve essere considerato solo un rimpiazzo. Un sostituto a tempo. Per nulla, nonostante il contratto da lui firmato porti una data di scadenza piuttosto vicina (il 30 aprile prossimo). Il canadese deve anzi essere considerato come una prima scelta. Come uno di quegli allenatori da coccolare, corteggiare e far sentire a proprio agio prima di riuscire a convincerli ad accettare un incarico.

In questo, nella sua nomina, il club si è dimostrato pronto e sagace. Ha fatto un gran colpo.

Attenzione però. Ogni coach, anche il migliore al mondo, per poter rendere al meglio (già, proprio come chi scende in pista), deve essere sostenuto, difeso e sorretto dalla società. Le vittorie non le ottengono (solo) i giocatori e lo staff tecnico. I successi nascono dall’atteggiamento e dalla lungimiranza della dirigenza.

Più capaci si mostrano “quelli” del CdA e i vari direttori di settore, più alte sono le possibilità che il lato sportivo regali soddisfazioni.

E allora, chiuso (non senza colpe del club) il capitolo Fischer, a Lugano devono dimostrare di aver imparato la lezione. Se la società sosterrà e stimolerà l’uomo nuovo, i risultati non tarderanno di certo. Se invece, ai primi mugugni di giocatori o piazza, ne metterà in discussione l’operato, allora la storia si ripeterà. E Shedden si rivelerà solo l’ennesima scommessa persa.

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