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FC LUGANO«Si parte dalle certezze, poi possiamo costruire qualcosa»

22.09.21 - 16:20
Mattia Croci-Torti lancia la sfida col GC: «Contini è un tecnico molto elastico, la squadra solida ed efficiente».
Ti-press (Pablo Gianinazzi)
«Si parte dalle certezze, poi possiamo costruire qualcosa»
Mattia Croci-Torti lancia la sfida col GC: «Contini è un tecnico molto elastico, la squadra solida ed efficiente».
«Voglio che a Cornaredo i nostri tifosi si divertano. Baumann? Ha un problema piuttosto serio e difficilmente sarà in campo nel prossimo mese».
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LUGANO - Promosso al timone dei bianconeri con un contratto fino al 2023, Mattia Croci-Torti, due giorni dopo la conferenza di "presentazione", è tornato a parlare davanti ai media per lanciare la sfida da campionato col neopromosso GC, in agenda domani a Cornaredo (20.30).

In questi anni il 39enne ha lavorato con diversi mister come Tami, Celestini, Jacobacci e Braga. Domani vedremo il primo Lugano di Croci-Torti?
«Vedremo un Lugano tosto e che giocherà con carattere - interviene il tecnico ticinese - Voglio una squadra aggressiva, coraggiosa e pronta a dare tutto pur di non perdere. Insomma una squadra che lotta dal 1' al 90'. È molto importante che in campo si veda l'identità del gruppo. Sembrano banalità, ma senza la giusta attitudine andiamo in difficoltà. Poi, per il gioco, bisognerà conoscere sempre di più anche i nuovi giocatori e ci vuole del tempo».

Al GC sei stato da ragazzo quando le Cavallette erano al top e vincevano gli ultimi titoli. Sarà una sfida speciale?
«Il GC è una sfida speciale per tutti coloro che amano il calcio svizzero. Sono ancora nettamente la squadra più titolata. Negli ultimi anni hanno perso un po' di credibilità, ma il GC è sempre il GC e il fascino resta. Io ho avuto il piacere di allenarmi con il vero Grasshopper, quello di Chapuisat e tanti altri campioni. È stato un sogno».

In campo porterai una nuova idea tattica?
«Ho tante idee in testa e so cosa ci piacerebbe fare. Non bastano però "uno-due" allenamenti per inculcare dei principi. Si parte dalle certezze, poi piano piano si inizia a costruire. Voglio un Lugano che in casa riesca a mostrare un calcio divertente e propositivo. Voglio che a Cornaredo i nostri tifosi vedano una squadra che giochi con coraggio».

Che Grasshopper ti aspetti domani sera?
«Contini è un allenatore molto elastico, capace di adattarsi e cambiare sistema di gioco. Anche per questo dobbiamo rimanere concentrati su noi stessi. Ricordiamoci che il GC è una neopromossa e vorrà dimostrare di potersela giocare. È una squadra solida. Non hanno superstar, ma sono efficienti».

Ora che il tuo ruolo è ufficialmente cambiato, è mutato anche il tuo rapporto con i giocatori?
«No. Il vice allenatore viene "odiato" lo stesso. Di amici tra i giocatori in Super League non ce ne sono, ne avevo a Chiasso ma qui a Lugano non sono mai stato amico di nessuno. Gli 11 che giocano sono felici e gli altri no. L’ambizione di tutti è partire dal primo minuto».

Di sicuro però stai simpatico e sei ben voluto dalla piazza. Sorpreso da tutto questo affetto?
«Onestamente sono rimasto anche un po’ sorpreso di tutto questo entusiasmo. In questi anni non abbiamo fatto altro che essere il più sinceri possibili. Non sono mai stato visto come una persona falsa. Comunque è stato bello e mi ha fatto piacere. Molti mi hanno detto che ora arrivano i momenti difficili... ma ho sempre risposto che per me ora arriva il bello».

A livello di portieri come siete messi?
«Purtroppo Baumann ha un problema piuttosto serio e difficilmente sarà in campo nel prossimo mese. Osigwe ha avuto la febbre prima del match di Neuchâtel. Come dirò sempre gioca solo chi è al 100%. Di conseguenza in Coppa ha giocato Saipi. Da domani comunque Osigwe tornerà al suo posto. Ha la nostra piena fiducia».

Baumann dunque è infortunato. Bottani e gli altri invece come stanno?
«Bottani è un giocatore che influenza qualsiasi partita. Nella parentesi con Braga ci ha letteralmente trascinato. Giocare senza di lui non è stato evidente. Ha iniziato ieri ad allenarsi e speriamo che domani possa darci una mano, ma vedremo per quanti minuti. L’importante è averlo sempre a disposizione, per questa squadra è un valore aggiunto. Per il resto l'emergenza a centrocampo è finita».

Abubakar e Lungoyi possono giocare insieme dal primo minuto?
«Sì, possono farlo, poi vediamo se già da domani o più in là. In ogni caso è una questione di equilibrio e di scelte in base a quello che vedo negli allenamenti in settimana».

Il mister si è poi soffermato sull'importanza del pubblico negli stadi, con i tifosi tornati sugli spalti dopo il "deserto" che ha caratterizzato l'emergenza Covid.
«È un qualcosa a cui dobbiamo riabituarci. Invece del silenzio assoluto ci sono i tifosi pro e contro. Sarà un fattore da sfruttare. Con il Covid le cose erano un po’ differenti ed è stato più semplice giocare fuori casa, in stadi come Basilea o San Gallo. Ora però dovremo sfruttare anche la carica delle tifoserie avversarie».

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