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BELLINZONADalla panchina al… computer: Valerio Jemmi, di tutto per il pallone

17.08.21 - 12:03
Studio e applicazione, così Jemmi al servizio di squadre e giocatori.
TI-Press (foto d'archivio)
Dalla panchina al… computer: Valerio Jemmi, di tutto per il pallone
Studio e applicazione, così Jemmi al servizio di squadre e giocatori.
«Il nodo è lo sfruttamento delle immagini, della tecnologia. Con queste la comunicazione è più efficace».
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BELLINZONA - L'ultima geolocalizzazione conosciuta di Valerio Jemmi era sulla panchina del Bellinzona. Terminata quell'avventura il mister non ha lasciato il mondo del calcio; per sfruttare al meglio il tempo “libero” dato dal lockdown e coltivare in maniera più intensiva la sua passione, ha partecipato a un corso di formazione, partendo dal quale sta ora - con la qualifica di match analyst - tentando di costruire una nuova avventura.

«Due corsi - ci ha raccontato proprio l’allenatore ticinese - quello base e quello avanzato. Sono durati una settantina di ore circa e sono riconosciuti dalla UEFA».

Ma cosa fa di specifico il match analyst: affianca il tecnico nella preparazione degli allenamenti?
«Studiando i dati e “convertendoli” in video, deve trovare il modo di far migliorare i giocatori. Prepara gli aspetti tattici di un allenamento o di una partita, dà un'idea di quello che potrebbero fare gli avversari... cura aspetti come questi dando un supporto allo staff tecnico delle varie società. Questo affinché il lavoro fatto sul campo sia mirato e proficuo. In più, un professionista può lavorare con il singolo giocatore, mostrando per esempio dove vengono commessi degli errori e quindi dove si può migliorare».

Ma per fare questo tipo di lavoro c’è il vice allenatore…
«Sì ma le due figure hanno compiti diversi. Il nodo è lo sfruttamento delle immagini, della tecnologia. Con queste il match analyst può meglio indicare dove intervenire affinché il comportamento di un singolo o di un gruppo sia più efficace. A volte una spiegazione a parole non “arriva” in maniera altrettanto diretta». 

Facciamo un esempio. Sono un giovane che sta crescendo…
«Perfetto. Si può accompagnare lo sviluppo tecnico-tattico del ragazzo cercando - con uno studio approfondito e tecnologico - di fargli capire dove ha le lacune maggiori. Anche la comunicazione con la famiglia, in questo caso, è più semplice: davanti a un video, nel quale si mostrano movimenti, errori o “colpi”, si può giustificare il percorso del ragazzo, spiegando il motivo per il quale sta seguendo una determinata traiettoria». 

E il giocatore affermato?
«Il lavoro tattico vale anche per chi già fa il professionista. Certo sarà diverso. Sarà, per esempio, relativo alla quantità e soprattutto alla qualità di chilometri corsi in allenamento o partita. Il movimento voluto dall’allenatore è stato fatto? È stato fatto nel momento giusto? La zona di campo coperta è quella richiesta? Le possibilità sono tantissime. Julio Velasco, che è un allenatore di pallavolo di club e di nazionale, ma è anche un maestro di sport, un comunicatore, un uomo di spogliatoio, ripete sempre che per la scrittura ci sono le parole, per la musica le note e per lo sport il video e le immagini». 

Come sta andando questa avventura?
«Ho appena aperto la mia società, la AV di Valerio Jemmi. Alcuni discorsi per delle collaborazioni sono già stati fatti; ho appena cominciato ma ho grande entusiasmo e mi sembra che di possibilità il mercato ne offra».

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COMMENTI
 

Boss 2 anni fa su tio
nel calcio minore ??? troppa televisione !!!
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