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EUROPA LEAGUE«L'Inter può aprire un ciclo. Eriksen? Da numero 1 a... numero 12»

21.08.20 - 11:00
Per Livio Bordoli i nerazzurri godono del favore dei pronostici: «Il gruppo di Conte è favorito per il successo finale»
keystone-sda.ch (Ina Fassbender / POOL)
«L'Inter può aprire un ciclo. Eriksen? Da numero 1 a... numero 12»
Per Livio Bordoli i nerazzurri godono del favore dei pronostici: «Il gruppo di Conte è favorito per il successo finale»
E domenica c'è la Champions con la super-sfida Bayern-PSG: «Sono un tifoso dei bavaresi, ma questo PSG fa paura»
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Nella serata odierna - venerdì 21 agosto - Inter e Siviglia si contenderanno la finale di Europa League.

I nerazzurri puntano a vincere per la quarta volta questo trofeo – dopo le affermazioni del 1991, 1994 e 1998 – mentre con un successo gli spagnoli collocherebbero nella loro bacheca la sesta EL della storia (2006, 2007, 2014, 2015 e 2016). «Vedo il gruppo di Conte favorito, perché tatticamente gioca un calcio molto ben protetto e davanti può contare su due giocatori che fanno la differenza», ha analizzato il direttore tecnico della Federazione ticinese di calcio Livio Bordoli. «I nerazzurri non dovranno però sottovalutare il Siviglia, abituato a questo genere di partite. Il blasone delle due formazioni darà - in ogni caso - un certo risalto a una competizione che negli ultimi anni è stata un po' schiacciata dall'importanza della Champions».

I meneghini sono reduci dal netto 5-0 rifilato allo Shakhtar nel turno precedente, mentre il Siviglia aveva avuto la meglio sullo United (2-1). «Entrambi sono consapevoli di avere di fronte un avversario ostico, ma l'Inter è davvero tosta, compatta, pragmatica e nelle ripartenze fa davvero male. Sono sicuro che la netta affermazione ottenuta in semifinale abbia dato una carica ulteriore ai giocatori. Oltre a questo Lukaku e compagni hanno la grande possibilità di aprire un ciclo. Sarà sicuramente una bellissima partita. Eriksen? È un giocatore abituato a essere la star e quando hai certe abitudini, partire dalla panchina è lo smacco piu grande che ci sia. È sempre stato titolare ovunque ed era il numero uno, mentre adesso è il numero 12. Personalmente non lo reputo decisivo da subentrante, ma d'altronde Conte sta vincendo un match dietro l'altro e cambiare i protagonisti diventa difficile».

...e domenica ci sarà la finale di Champions fra Bayern e PSG che, ricordiamo, metterà di fronte anche due grandi esclusi nerazzurri: Ivan Perisic e Mauro Icardi. «Sono due squadre molto offensive composte da giocatori di assoluto talento. Personalmente sono germanico e tifo Bayern, ma questo PSG fa paura. I bavaresi tengono la difesa alta, ma non potranno non adottare qualche dispositivo difensivo per contenere le transizioni di Di Maria, Neymar e Mbappé, che sono veloci e imprevedibili. Magari tatticamente vedremo alcuni errori, ma in campo ci sarà sicuramente molto movimento». 

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