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SUPER LEAGUE«Restiamo attivi per spirito e corpo. Sento i ragazzi e li incoraggio»

22.04.20 - 13:38
Con la stagione congelata dalla pandemia, non è semplice restare sul pezzo. Parla Maurizio Jacobacci, mister del Lugano
TiPress
«Restiamo attivi per spirito e corpo. Sento i ragazzi e li incoraggio»
Con la stagione congelata dalla pandemia, non è semplice restare sul pezzo. Parla Maurizio Jacobacci, mister del Lugano
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LUGANO - Concludere i campionati, anche nei mesi estivi. La speranza dell’Uefa è chiara, ma al momento resta impossibile prevedere l’evolversi della situazione e fissare delle date concrete per il ritorno in campo. 

Mentre si lavora anche per definire la proroga dei contratti oltre il 30 giugno, ai giocatori non resta che tenersi in forma seguendo le direttive delle società, ovvero allenandosi a casa e - tranne per rare eccezioni in giro per l’Europa - individualmente.

«Da noi, a Lugano, i giocatori hanno un programma che viene aggiornato e adattato ogni due settimane - interviene Maurizio Jacobacci, mister dei bianconeri - Non è facile lavorare in queste condizioni, ma ci si sostiene a vicenda. Sento regolarmente i ragazzi e il preparatore atletico, cerco di incoraggiarli e mantenerli attivi».

Al momento non c’è una data cerchiata in rosso sul calendario. A livello mentale non è semplice.
«Nessuno poteva prevedere di ritrovarsi in una situazione così drammatica. Tutti, non solo nel mondo dello sport, sono stati travolti dagli eventi. È stato necessario sapersi adattare e ai ragazzi ora dico di tenere duro. Allenarsi e fare esercizi aiuta a passare la giornata. È un bene per lo spirito e per il corpo. Bisogna rimanere attivi anche a livello mentale, per non ritrovarsi stanchi o del tutto scarichi».

Un conto è mantenere una condizione accettabile, un altro è allenarsi con l'obiettivo di una prestazione da calciatore professionista.
«Effettivamente il calcio è complesso. Si può portare avanti una preparazione atletica e lavorare sulla forza, ma poi c’è tutto il resto. Dai movimenti, al contatto con gli avversari e gli aspetti tecnici. Per quello ci vorrà del tempo e del lavoro specifico».

Prima o poi si tornerà in campo. Quello sarà il giorno “zero”. Dopodiché, facendo anche attenzione agli infortuni, quanto tempo servirà per poter giocare una partita vera?
«Adesso siamo lontani dai campi da 5-6 settimane: un periodo decisamente lungo. Dal giorno della ripresa serviranno almeno 20 giorni di lavoro in gruppo per poter davvero ricominciare. Sono sempre ipotesi, ma un’eventuale ripresa porterebbe a dei calendari molto compressi con partite ogni 3 giorni. Si presenterebbero delle difficoltà oggettive e aumenterebbe il rischio di infortuni. Un primo intervento per limitarli potrebbe essere quello di aumentare i cambi a disposizione. Aggiungendone due si potrebbe sfruttare maggiormente la rosa e scongiurare un possibile boom di ferimenti».

Riprendere sarebbe un bel segnale, ma serve cautela.
«Quel giorno però arriverà: manteniamo la speranza e auguriamoci che arrivi il prima possibile. Certo, qualcosa è cambiato. Dalla pandemia non si uscirà di colpo e anche il mondo del pallone dovrà adattarsi. Il calcio è uno sport di contatto e mi immagino che si faranno dei controlli prima degli incontri. Insomma il livello d’attenzione resterà molto alto».

Mister Jacobacci come passa le sue giornate?
«In questo periodo sono a Zugo e mi tengo impegnato con diverse attività. Non passo le giornate ad analizzare solamente i video delle partite… (ride, ndr). Oltre ai contatti con i miei giocatori sento anche il presidente Renzetti una o due volte a settimana. Cyclette, corsa e 400 addominali al giorno: anch’io cerco di tenermi in forma e impegnato. Quando posso aiuto in cucina e “rinfresco” il mio inglese. Guardo delle serie e mi aiuto con i sottotitoli. Nelle mie giornate un pensiero va sempre anche ai miei familiari. Mio fratello si trova a Berna, mentre i miei genitori sono in Italia, a Vicenza. Là sono messi peggio di noi. Mi auguro che questa pandemia possa finire e che pian piano si possano ritrovare le sensazioni di sempre», conclude Maurizio Jacobacci.

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COMMENTI
 

Mushroom 3 anni fa su tio
Massimo sostegno al nostro mister che tale deve rimanere anche in futuro.

Zarco 3 anni fa su tio
Rinnovare ! Ha fatto bene .
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