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SERIE ALiti e polemiche: «Juve-Inter lunedì? Una provocazione. La Serie A rischia il collasso»

02.03.20 - 19:04
Beppe Marotta, ad dell'Inter, ha detto la sua dopo le polemiche e il "gran rifiuto": «Era un'ipotesi impraticabile»
keystone-sda.ch (Emilio Andreoli)
Liti e polemiche: «Juve-Inter lunedì? Una provocazione. La Serie A rischia il collasso»
Beppe Marotta, ad dell'Inter, ha detto la sua dopo le polemiche e il "gran rifiuto": «Era un'ipotesi impraticabile»
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In un primo momento si doveva giocare a porte chiuse, poi è stata rinviata - al pari di altri 6 match della 26esima giornata - dando vita a mille polemiche. Il calcio italiano, confrontato all'allarme coronavirus, non è riuscito a evitare veleni e accuse, con i maligni che vedono i bianconeri (e la Lazio) favoriti dal rinvio all'ultimo momento. Dal caos è poi giunta la voce del "gran rifiuto" da parte dell'Inter, che avrebbe rifiutato di giocare il match questa sera all'Allianz Stadium. 

«Era un'ipotesi impraticabile, quasi provocatoria - è intervenuto Beppe Marotta, dirigente dei nerazzurri, sulle colonne de "La Repubblica" - Ce l'hanno ventilata venerdì sera in maniera informale, ma non abbiamo voluto prenderla in considerazione per almeno tre motivi. In primis saremmo andati contro ogni logica che riguarda la tutela della salute pubblica: non credo in 24 ore sarebbe cessato l'allarme coronavirus. Secondo perché lo Stadium sarebbe stato aperto solamente ai tifosi della Juve e questo avrebbe creato ulteriori polemiche, oltre a una situazione di disparità. Infine, con questa "soluzione", avremmo dovuto posticipare Juve-Milan a giovedì sovrapponendola a Napoli-Inter: a quel punto avremmo avuto le rimostranze della Rai, che per i diritti tv paga fior di quattrini».

Insomma la situazione è parecchio ingarbugliata e il calendario - già molto fitto - non permette molto margine di manovra... «Il campionato rischia veramente il collasso. Sarà importante ritrovarci tutti assieme e avere la possibilità di discuterne, finalmente. Restano le partite condizionate dal provvedimento che il governo ha preso su Lombardia, Emila-Romagna e Veneto, ma sarebbe un'incongruenza non validare le porte chiuse una settimana e validarle quella dopo...».

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