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SUPER LEAGUE«Dal Lugano non sai mai cosa aspettarti. Chiasso? Fa un po' male vederlo così»

05.02.20 - 14:59
Dalla corsa al titolo alla lotta salvezza (in Super e Challenge). Chiacchierata con Raimondo Ponte: «Campionato combattuto, un bene per lo spettacolo»
Keystone/foto d'archivio
«Dal Lugano non sai mai cosa aspettarti. Chiasso? Fa un po' male vederlo così»
Dalla corsa al titolo alla lotta salvezza (in Super e Challenge). Chiacchierata con Raimondo Ponte: «Campionato combattuto, un bene per lo spettacolo»
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LUGANO - Otto titoli firmati Basilea tra il 2010 e il 2017, poi due anni in cui i renani si sono defilati e a farla da padrone è stato l’YB: troppo spesso - nelle ultime stagioni - il campionato di Super League ha regalato ben poco allo spettacolo per quel che riguardava l’assalto al trono di Campione svizzero. Quest’anno, almeno sin qui, la musica è cambiata, con maggior equilibrio in campo e l'inserimento del San Gallo nel ruolo di terzo incomodo nei piani alti.

«Finalmente abbiamo un torneo più combattuto, è un bene per tutti - esordisce Raimondo Ponte, ex allenatore, tra le altre, di Lugano, Chiasso, Bellinzona e Zurigo - A San Gallo stanno lavorando bene. Ci sono tanti giovani e stanno portando avanti un’ottima stagione. Poi, l’YB, non è quello degli scorsi campionati… mentre il Basilea, rispetto agli anni d’oro, men che meno».

Più equilibrio, ma con un livellamento verso il basso…
«Le prime non ammazzano più il campionato. In questi ultimi anni i giocatori di grande valore ben difficilmente vengono in Svizzera. All’estero si guadagna molto di più. Anche i giovani partono prima. Pensiamo a Okafor, appena passato al Red Bull Salisburgo. Società ricca, ok… ma non credo che il Basilea paghi tanto meno. Eppure voleva un’altra esperienza, con sbocco sulla Bundesliga pensando anche ai rapporti col Lipsia».

La lotta tra YB, San Gallo e Basilea andrà avanti fino alla Primavera? O c’è da aspettarsi una fuga…
«In questo campionato non mancano le sorprese e queste squadre possono rubarsi punti a vicenda. In questo momento non sono lontane l’una dall’altra e credo che la lotta continuerà. Il Basilea non ha una panchina molto lunga, mentre l’YB ha appena perso Assalé (volato in Spagna, ndr) e si trova con un'arma in meno. Da parte sua il San Gallo, sulle ali dell’entusiasmo, può continuare a “correre”. Questo è sicuramente un bene per lo spettacolo».

La lotta salvezza sembra invece un affare a due tra Thun (12 punti) e Xamax (a quota 15; -7 dal terzultimo posto).
«Il Thun deve davvero cambiare passo. Lo Xamax, penultimo, ha fatto un miracolo l’anno scorso e sembra più preparato per affrontare questa situazione. Non so se anche quest’anno giocherà lo spareggio, ma effettivamente credo che sarà una tra Thun e Xamax a scendere in Challenge League».

Il Lugano, con 22 punti, è in una situazione abbastanza "tranquilla". I bianconeri, settimi, sono a +7 dal penultimo posto e a -11 dal quinto.
«Un turno sorprende in positivo, quello dopo delude. Il Lugano non è molto costante. Può battere chiunque, ma non si sa mai cosa aspettarsi. Mercato? Ha perso un giocatore come Junior che non si può rimpiazzare. Quando stava bene faceva davvero la differenza».

Volgendo lo sguardo alla Challenge League, per Ponte si tocca un tasto dolente. Il Chiasso soffre sul fondo.
«Mi fa un po’ male vederlo così. Ora sono a -7 dal penultimo posto: per salvarsi servirà davvero un’impresa. Il problema sta nel fatto che le altre fanno punti… anche squadre come lo Stade-Lausanne fa risultati. Penultimo c’è lo Sciaffusa, ma non è affatto una “squadretta”. 7 punti poi sono parecchi. Adesso serve una serie di risultati perché il tempo stringe e ogni partita diventa più difficile».

Inoltre i momò non possono contare su un elemento come Marzouk (infortunato).
«Vero, ma ora c’è Patrick Rossini che per la B è un grande giocatore. Però dovrà essere assistito dai compagni: deve ricevere palla», conclude il 64enne Raimondo Ponte, che per il proprio futuro non esclude un ritorno in panchina «Mi piacerebbe tornare in sella. Tanti club ora puntano sui giovani, ma l’esperienza non si può comprare…».

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COMMENTI
 

Fabio bianconero 4 anni fa su tio
Ponte dice il vero, Junior (anche se opache le sue ultime prestazioni) per il Lugano è insostituibile al momento, domandina ma se tornasse Rossini? Mi sembra molto motivato, è uno che si sacrifica per la squadra, conosce bene il gioco di Jaco... e comunque la palla la sa mettere dentro... (senza contare che a Lugano lui stesso vorrebbe dimostrare qualcosa che nella sua passata esperienza non ha funzionato)...datemi un vostro parere amici che postate su questo blog...

Indira69 4 anni fa su tio
Risposta a Fabio bianconero
Vista la penuria in attacco,un ritorno di Rossini in rosa non lo vedrei male,evidentemente non basterebbe un suo innesto,bisogna imperativamente acquistare una punta veloce e possente,inoltre non penso che il Chiasso,vista la diffcile situazione ,se ne privi a cuor leggero.
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