Renzetti ha (quasi) perso la pazienza: «Se a metà della prossima settimana il capitale non sarà arrivato, allora chiuderò questa questione»
LUGANO - La stretta di mano – o la firma sul pre-accordo, se preferite – c'è stata. Questo non significa però che il Lugano cambierà proprietario. I quattrini, quelli che avrebbero dovuto certificare il passaggio di mano, non sono infatti arrivati; Angelo Renzetti continuerà dunque a essere il proprietario del 60% del pacchetto azionario del club bianconero. E a occupare la poltrona di presidente dello stesso. Questo almeno fino a lunedì quando, riaperte le banche, si potrà capire se la situazione si è definitivamente sbloccata.
«Lunedì o martedì o mercoledì, in realtà non mi sono posto un tempo limite – ci ha confermato proprio Renzetti - Certo non aspetterò più molto. Se a metà della prossima settimana i soldi non saranno arrivati, allora niente contratto da firmare: chiuderò questa questione e penserò a sistemare la squadra».
Non si sta parlando di 50 franchi. Non può essere che un bonifico per una cifra importante sia un po' più “lento”?
«Dipende da dove arriva il denaro, magari può esserci qualche ritardo o l'operazione richiedere più tempo del previsto. Non molti giorni però. E non dipende dalla cifra. Il capitale si sarebbe dovuto trovare sul conto corrente entro il 6 dicembre. Oggi quanti ne abbiamo?».
È il 13.
«Appunto. La pazienza dimostrata è stata fin troppa».
Più passa il tempo e meno sembrano affidabili gli acquirenti?
«Non è questo il punto. Il fatto è che, con i rinnovi da programmare e il mercato da pensare, lo spazio per la compravendita è praticamente finito. C'è una rosa da provare a sfoltire, visto che nella seconda parte di stagione non avremo più troppi impegni, e due caselle in “entrata” che potremmo pensare di riempire. Io non posso permettermi di attendere oltre».
Senza mettere in dubbio l'onestà e l'interesse di chi vuol comprare... cosa può essere andato storto fino a questo punto?
«I rappresentanti del gruppo che deve subentrare sono venuti qui quattro o cinque volte, abbiamo parlato e trattato. Mi sono sembrati serissimi e bene intenzionati. Sta di fatto che l'ultimo passaggio, quello più importante, al momento non è stato fatto. Questo, forse, anche perché l'attenzione mediatica suscitata da questa situazione non ha agevolato. La pressione fatta sull'intermediario scelto dagli acquirenti di sicuro non ha velocizzato l'operazione».
Intermediario che le è stato imposto.
«Non l'ho scelto io, tutto qui. Comunque, chi ci va di mezzo in tutto ciò sono io. Poi mi vogliono far passare per quello che non sono, per uno che non vuole vendere...».