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BELLINZONABentancur nel centro del mirino: a Bellinzona versa quattrini e... rimedia critiche

05.11.19 - 07:00
La poca chiarezza sta creando più di un problema all'ACB, dove stanno sfruttando le risorse e le conoscenze del procuratore, senza però difenderlo o ufficializzare la sua posizione
TI-Press
Bentancur nel centro del mirino: a Bellinzona versa quattrini e... rimedia critiche
La poca chiarezza sta creando più di un problema all'ACB, dove stanno sfruttando le risorse e le conoscenze del procuratore, senza però difenderlo o ufficializzare la sua posizione
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BELLINZONA - I risultati altalenanti, la promozione già praticamente sfumata e il doppio cambio tecnico hanno reso incandescente l'ambiente a Bellinzona dove, a inizio stagione, si sognava in grande.

Ciò che più ha fatto perdere la pazienza a parte del popolo granata, che contro lo Stade Nyonnais ha rumorosamente protestato, è però stata la confusione che regna attorno alla società, alla quale non viene perdonata la “gestione della comunicazione”.

Quali sono le reali potenzialità del club? Qual è la direzione intrapresa? Chi fa cosa? Proprio questo punto ha, più degli altri, acceso gli animi. Nell'occhio del ciclone è finito Pablo Bentancur, che i B'zona Boys 2005 hanno definito “ambiguo procuratore che, possiamo supporre, ha prevalentemente il compito di sfruttare la società per favorire i suoi protetti e, di riflesso, il proprio tornaconto finanziario”.

La realtà, secondo nostre informazioni, è ben diversa da quanto (non) raccontato. È diametralmente opposta. Nonostante la mancata comunicazione da parte dei dirigenti granata (appunto), Bentancur non va considerato solo un oscuro consigliere; va piuttosto definito come un membro attivo che, dopo essere a lungo stato corteggiato per una collaborazione, ha accettato di pagare di tasca propria per cercare di rendere competitiva la squadra.

Non fosse "presente", a Bellinzona non si sarebbero potuti permettere giocatori che, sulla carta, avrebbero dovuto garantire il salto di qualità e la massima competitività nella categoria. L'accordo tra le parti, siglato nero su bianco davanti a testimoni, ha invece permesso alla società di essere numericamente pronta per affrontare la Prima Lega Promotion; senza quello difficilmente una rosa "di livello" si sarebbe potuta allestire.

L'uruguaiano è un agente, questo è vero, ma con i sopracenerini non ha giocato sporco. Non ha usato la squadra per parcheggiare dei vecchi elefanti in attesa di pensione. Tra i suoi assistiti al momento impegnati all'ombra dei castelli - per i quali ha personalmente contribuito con un sostegno economico - ci sono i difensori Guillermo Padula (22 anni) e Gonzalo Soto (29 anni), l'ala Leonardo Melazzi (28 anni) e l'attaccante Sergio Cortelezzi (25 anni). Il primo non sta lasciando il segno; gli altri... giudicateli voi stessi. Un altro giocatore, il centrocampista Franco Martinez, è poi stato vicino a vestire la casacca granata. Il prestito dal Peñarol è stato completato (e tracce di ciò si trovano sui vari siti specializzati); il ragazzo non è tuttavia stato tesserato perché all'ACB non sono riusciti a ottenere il permesso di lavoro necessario. Così dopo un mese di albergo ticinese ha ripreso l'aereo ed è volato negli USA, per un'avventura – ancora da ufficializzare - in MLS con Dallas.

Bentancur rimane un procuratore e ha come scopo (anche) quello di fare affari, questo è vero; non è in ogni caso detto che il suo guadagno non possa andare di pari passo con quello della società. Un esempio? Non si deve fare troppa strada: nonostante la turbolenta convivenza con Renzetti, il “suo” Lugano, quello del 2014/15, vinse la Challenge League con Bordoli al timone.

Detto questo, il professionista sudamericano non è la panacea per i mali del Bellinzona. Può aiutarlo a crescere; può, come già fatto, sostenerlo economicamente, fornire materiale tecnico e mettere sul piatto le sue conoscenze e suoi contatti. Deve però essere messo in condizione di fare il suo lavoro senza condizioni.

Ora nella stanza dei bottoni dell'ACB devono solo decidere se andare avanti con lui o senza di lui. Senza ripensamenti. Qualsiasi sia la decisione, deve però essere difesa con forza, non fatta passare sottotraccia. Senza chiarezza è difficile fare breccia nel cuore dei tifosi. E, di sicuro, senza chiarezza non si vince.

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