La moglie di Mauro Icardi ha voluto spiegare il suo punto di vista: «Mauro e l’Inter sono come fidanzati che si prendono una pausa di riflessione»
PARIGI (Francia) - La moglie-agente di Mauro Icardi - ovvero Wanda Nara - ha spiegato le ultime settimane della coppia a Milano, prima del trasferimento del bomber al PSG durante le ultime ore del calciomercato. «Hanno detto che facevo del male a mio marito, il padre dei miei figli. Le persone ragionano quando parlano? Come posso non volere il bene di Mauro? Il suo bene è il mio». è iniziata così la lunga intervista della donna al "Corriere della Sera". «Non è un divorzio. Mauro e l’Inter sono come fidanzati che si prendono una pausa di riflessione».
Al termine del prestito, se non verrà esercitato il riscatto, il giocatore tornerà infatti all'Inter... «Al PSG non si poteva dire di no. La squadra ha tutto per vincere, è un club pieno di stelle e Mauro è onorato di farne parte. A fine stagione sceglieremo ciò che sarà meglio: io lavoro per lui, ma poi le scelte sono sue (...) Ci lasciamo con l'Inter con un rapporto ricucito, senza nessun tradimento e non sono io la cattiva della storia, ma quella che l'ha risolta».
E a proposito delle sue dichiarazioni al noto programma televisivo "Tiki Taka"... «L’Inter sapeva tutto. Non dovevo chiedere il permesso alla società, poiché non ho un contratto con loro. Ridirei tutto, non ho mai parlato con cattiveria o per ferire. Dico sempre la verità e sono dell'idea che dice bugie chi è senza coraggio. Continuerò con "Tiki Taka", Mediaset è una famiglia. I cattivi rapporti con Perisic e Brozovic? È stato gonfiato tutto. I rapporti sono sempre stati cordiali, uno è il mio vicino(...)».
Era proprio indispensabile fare causa all’Inter? «Non era una causa per soldi, solo gli ignoranti lo credono. Se fosse stato per soldi sarebbe andato via 3-4 anni fa, quando l’Inter non giocava la Champions League, è rimasto per amore del club. Voleva tornare in gruppo e allenarsi con Conte: chissà con lui dove poteva arrivare. Tengo a sottolineare che era il capitano dell'Inter e alla Juventus non sarebbe mai andato(...)».