Valon Behrami si è espresso in merito alla presentazione avvenuta in Vallese: «La Nazionale? È successo quello che è successo, ma credo di non essere stato rispettato come avrei meritato»
SION - Nella giornata odierna - giovedì 4 luglio - il Sion ha ufficialmente presentato Valon Behrami. Il centrocampista ticinese si è accordato con i vallesani principalmente per il grande rapporto che lo lega a Christian e Barthélémy Constantin. «In occasione del mio ultimo infortunio (ndr, la frattura del perone di tre mesi fa) il primo a scrivermi è stato Barth», sono state le parole di Behrami. «Sono legato da molto tempo alla famiglia Constantin e a Sion non mi trattano come un giocatore, bensì come un uomo».
Il 34enne ha firmato per due stagioni ma è consapevole che avrà bisogno di ancora un po' di tempo prima di ritornare alle competizioni. «Attualmente sono nell'ultima fase di recupero e chi mi conosce è consapevole del fatto che non sono felice se in campo le cose non vanno bene. Sono troppo orgoglioso. Non sono qui per fare cinema e giocare unicamente grazie al mio nome. Alcuni calciatori, quando si infortunano, dicono che il loro corpo ha detto basta ma io non funziono così. È la mia testa che deve dire basta e giocherò fino al momento in cui sarò felice di andare a lavorare».
E la Nazionale svizzera? Ricordiamo che il ticinese non indossa più la casacca rossocrociata dal Mondiale del 2018 e dalla polemica che ne era scaturita in seguito alla sua esclusione dalla Nazionale. «Non voglio dire sempre le stesse cose, ma bisogna dire che la nostra generazione ha permesso a quella attuale di ottenere certi risultati. Stephan (ndr, Lichtsteiner), Blerim (Dzemaili, ndr) e io per esempio abbiamo aperto una via ai nostri successori. Comunque, è successo quello che è successo, ma credo di non essere stato rispettato come avrei meritato. Sarei dovuto essere io a dire che avrei lasciato la Nazionale. Per questi motivi finora non ho guardato le partite degli elvetici perché francamente non ne avevo voglia (...)».