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SERIE A«La Juve? Sensazione forte...»

20.06.19 - 11:59
Sarri si è presentato in qualità di nuovo "pilota" bianconero: «Io traditore? È un’avversità sportiva che adesso è finita. La mia professionalità mi porterà a dare il massimo per questa società»
Keystone (archivio)
«La Juve? Sensazione forte...»
Sarri si è presentato in qualità di nuovo "pilota" bianconero: «Io traditore? È un’avversità sportiva che adesso è finita. La mia professionalità mi porterà a dare il massimo per questa società»
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TORINO (Italia) - È stato il grande giorno di Maurizio Sarri. Sbarcato ieri a Torino, il 60enne toscano oggi ha espresso le sue prime parole da allenatore della Juventus. Un'avventura stimolante ma allo stesso tempo non facile, visto il contesto nel quale dovrà operare. I tifosi bianconeri, infatti, non si accontenteranno soltanto di vincere lo scudetto.

«La chiamata della Juve? La sensazione è stata forte - le parole dell'ex allenatore del Chelsea - Non per il quando, per il come. Ho visto una società molto determinata. Non ho mai visto in 30 anni una società così determinata e compatta nell'andare su un allenatore... L'estate scorsa ho preferito scegliere l’estero per non passare immediatamente dal Napoli a un’altra società italiana». 

Quella bianconera è la classica opportunità della vita per Sarri... «Non è che passo dai dilettanti alla Juve. È un percorso lungo. Mi dà emozione essere qui, ma il percorso è lungo e fatto di passi. Arrivo dal Chelsea, altro grande club chiaramente con meno storia della Juve. Lo ritengo un ulteriore passo in avanti nella mia carriera. L'emozione c'è ed è forte, ma non è quella di un allenatore che arriva dai dilettanti. La Juventus ha l’obbligo di avere i favori del pronostico anche in Champions League, ma dovremo combattere con le altre squadre. Le responsabilità sono più a livello italiano che europeo, dove la Champions ha un coefficiente di difficoltà mostruoso». 

Nella sua avventura a Napoli ha spesso punzecchiato la Vecchia Signora, a volte persino in maniera pesante... «Ho vissuto tre anni con il pensiero di battere la Juve perché eravamo in quel momento l’alternativa più credibile. Ho dato il 110%, ma non ci siamo riusciti. Ma è un’avversità sportiva che adesso è finita. La mia professionalità mi porterà a dare il massimo per questa società. Lo scetticismo del popolo juventino? C'è scetticismo come dappertutto. A Empoli erano sono scettici. Così come al Napoli e al Chelsea. E ora alla Juve. Per togliere lo scetticismo c’è un solo modo: vincere e convincere. Andare in campo per divertire e fare risultato. A Napoli ho fatto tutto per dovere morale e professionale. Il coinvolgimento era forte, visto che tifavo anche Napoli, e c’erano tutte le componenti per cui combattessi per quei colori. Poi tutto finisce. Se al San Paolo mi fischieranno sarà comunque una manifestazione d'amore».

Due parole su CR7... «È il top mondiale, ha raggiunto quasi tutti i record che si possano raggiungere nel calcio. Mi piacerebbe che ne battesse altri...». 

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