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L'OSPITE - ARNO ROSSINISatolli e brilli a Natale? Calciatori, la bilancia vi spenna

26.12.18 - 23:23
Capaci di bruciare montagne di calorie, per le feste gli sportivi possono sgarrare? Arno Rossini: «Non lo fanno. Sanno che un anno di contratto in più ti fa star bene dieci anni dopo...»
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Satolli e brilli a Natale? Calciatori, la bilancia vi spenna
Capaci di bruciare montagne di calorie, per le feste gli sportivi possono sgarrare? Arno Rossini: «Non lo fanno. Sanno che un anno di contratto in più ti fa star bene dieci anni dopo...»
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LUGANO - Salumi, formaggi e magari crostacei ben conditi. Poi si è passati a tortelli o tortelloni - per qualcuno l'immancabile lasagna - secondi ricchi di carne o pesce, qualche verdura per "pulire la bocca" e sentirsi un po' meno in colpa con la propria coscienza e poi via di dolci. Il tutto innaffiato con abbondanti quantità di vino. Bianco o rosso, a seconda delle preferenze.

Più che un momento da vivere in tranquillità con i propri cari, per molti il pranzo di Natale è stato una vera e propria maratona.

Se per lavoro siete seduti in un ufficio, state in piedi dietro il bancone di un negozio o andate a fare qualsiasi manutenzione in giro per il Cantone... non ci sono problemi. Potete continuare ad abbuffarvi per i prossimi giorni per poi pensare a smaltire tutto con serenità fino a fine inverno. Se invece la vostra occupazione vi impone di essere perfetti fisicamente, se siete dei calciatori professionisti per esempio, qualche problema potreste averlo. Di sicuro non potrete pensare di aggiungere un'altra tonnellata di calorie a quelle già ingollate il 25.

«Quando ricominciano gli allenamenti di solito c'è la prova bilancia - è intervenuto Arno Rossini - anzi, quella si fa solitamente anche l'ultimo giorno prima del rompete le righe. Così si capisce chi e quanto ha esagerato».

Ah i bagordi...
«C'è sempre qualcuno che effettivamente si lascia andare. Devo in ogni caso ammettere che al giorno d'oggi la maggior parte dei calciatori ha capito. I ragazzi sanno di essere tenuti a certi comportamenti, di avere una grossa responsabilità nei confronti del club. E verso se stessi».

Perché uno che torna in sovrappeso dalle feste il torto lo fa soprattutto - appunto - a se stesso.
«Una vita sana e regolare aiuta a raggiungere buoni risultati sul campo e di sicuro ti allunga la carriera. E questo fatto non va sottovalutato. Lo dico sempre: "Un anno di contratto in più ti fa star bene dieci anni dopo". Oggi quasi tutti sanno fare i propri conti».

Premesso che gli sportivi di alto livello non staccano mai la spina, che continuano a lavorare seguendo tabelle personalizzate anche nei giorni di festa, visto il periodo si potrà pure tollerare qualche sgarro...
«Una volta forse. Lo sportivo ha finalmente capito di essere un privilegiato e che i privilegi danno dei diritti ma comportano anche dei doveri».

Il lazzarone di turno ci sarà...
«Oh sicuro, ma sono pochissimi. I campionissimi, per esempio, sono tali anche perché da sempre curano ogni aspetto della loro professione. I calciatori normali invece... beh hanno tanti motivi per essere precisi. Giocare, mettersi in mostra, appunto strappare un nuovo contratto... Non dimenticate che a gennaio si ridiscutono molti accordi».

È vero che, in uno staff tecnico, solitamente quella del preparatore atletico è la figura più temuta?
«C'è una sorta di amore-odio verso questo professionista. Ti fa penare, soprattutto quando ci sono allenamenti senza palla, ma ha il potere di farti andare al massimo».

Andare a tutta significa star bene? Zeman diceva che gli sportivi d'élite sono tutt'altro che persone sane...
«Forse in passato, quando si gonfiavano i muscoli e creavano squilibri. Ora invece c'è molta più conoscenza dell'argomento corpo. Metodologie e tecnologie hanno fatto passi da gigante rispetto anche solo a dieci anni fa. Credo che adesso la salute e la performance vadano a braccetto».

Si ritorna al cibo. Mangiar bene...
«È una delle chiavi di tutto. Un esempio? Fino a pochi anni fa, ai giocatori inglesi, a tavola, era concessa praticamente ogni libertà. Dolci, caramelle... tutto. Questo è però il passato. Ci sono centri specializzati, come quello di Cobham nel quale si allena il Chelsea, nel quale i calciatori sono seguiti singolarmente anche a tavola. Performance e salute...».

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