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L'OSPITE - ARNO ROSSINIFenomenale, motivato, determinato: con CR7 è colpaccio (carissimo) Juve

11.07.18 - 07:00
L'arrivo di Ronaldo a Torino non ha controindicazioni per Arno Rossini. Nonostante i costi. «Sapremo quello che vorranno farci sapere, non quel che davvero ci sarebbe da sapere»
Keystone
Fenomenale, motivato, determinato: con CR7 è colpaccio (carissimo) Juve
L'arrivo di Ronaldo a Torino non ha controindicazioni per Arno Rossini. Nonostante i costi. «Sapremo quello che vorranno farci sapere, non quel che davvero ci sarebbe da sapere»
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TORINO (Italia) - Cristiano Ronaldo è un giocatore della Juventus. Il portoghese arriva a Torino dopo nove anni e oltre 450 gol nella Liga, arriva per allungare la striscia vincente "nazionale" della Vecchia Signora. Che proverà a prendere per mano pure nelle notti europee. L'operazione è di quelle che lasciano il segno. Ma ha fatto bene la Juve a mettere in conto una spesa tanto grande?

«Stai ingaggiando un campione - ha sottolineato Arno Rossini - un simbolo e un incredibile uomo mercato. I costi dell'operazione sono enormi, è vero; si può in ogni caso star certi che la società torinese non ci perderà. Ha anzi fatto un affare incredibile. L'attenzione e la visibilità, con CR7 in squadra, saranno altissime. Già solo con qualche amichevole estiva, la prossima stagione, parte dello stipendio del giocatore potrebbe essere pagato. E poi ci sono merchandising, incassi dalle partite, sponsorizzazioni nuove...».

La Fiat, anzi la FCA...
«Marchionne avrà di certo detto la sua. La famiglia Agnelli si sarà mossa pensando al bene, anzi al tornaconto, di tutte le sue aziende».

Vero, ma non è che - da un giorno all'altro - chi fa auto può mettere qualche centinaio di milioni nelle casse bianconere. C'è il fair play finanziario da rispettare.
«Qualche modo lo troveranno. Sapremo quello che vorranno farci sapere, non quel che davvero ci sarebbe da sapere».

Ma Ronaldo alla Juve, tenuto conto solo del lato sportivo, ha davvero senso?
«Gli aspetti positivi sono tantissimi. A livello fisico, per esempio, non penso ci saranno problemi. Al netto degli infortuni, che sono sempre imprevedibili, il portoghese è infatti fortissimo. È un classe '85 ma, per come ha lavorato durante tutta la carriera, può tranquillamente giocare ad alto livello ancora per tre-quattro stagioni. È un maniaco della preparazione fisica, è attento a ogni dettaglio: a livello atletico dubbi non ce ne sono. Ho avuto la fortuna di seguirlo dal vivo durante un suo allenamento con il Portogallo. Mai visto nulla di simile. L'impegno e l'intensità in quella che era una sessione "normale" erano incredibili».

Un problema potrebbe allora esserci a livello tattico.
«Uno come CR7 gioca sempre. E lascerà sempre il segno».

Anche in Italia, dove non c'è certo il calcio più bello ma dove, pure, gli attaccanti hanno meno spazi rispetto agli altri campionati europei?
«A Madrid il portoghese ha segnato tantissimo. Alla Juve forse non avrà gli stessi numeri ma, potete credermi, alla fine siglerà molti, molti gol. Giocherà con accanto compagni come Dybala o Douglas Costa, giusto per citarne un paio, elementi bravissimi a fornire assist. Io credo possa tranquillamente fare 20-25 reti e diventare capocannoniere».

Un lato negativo potrebbe riguardare le invidie. Può dare fastidio avere nello spogliatoio uno che incassa, ad andare bene, quattro o cinque volte quanto guadagni tu?
«Questo discorso si potrebbe fare se stessimo parlando di un calciatore normale. Le invidie nascono quando chi ti è seduto accanto non è speciale eppure guadagna tanto. CR7 però sì, è speciale. Gli altri bianconeri avranno solo benefici dalla sua presenza. E parlo anche di soldi. Se hai un contratto con dei bonus legati alle vittorie, e hai Ronaldo in squadra...».

Ma dopo tanti "plus", c'è anche qualche "minus"?
«Faccio fatica a trovarne. Certo, se i bianconeri entrassero in crisi di risultati o magari non vincessero lo scudetto, verrebbero attaccati e criticati. Qualche problema potrebbe esserci. Quello però potrà accadere solo tra qualche mese. Al momento l'ingaggio di CR7 mi sembra tuttavia solo un'operazione vincente. A ogni livello».

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